Chioggia, sversamento di idrocarburi nei canali: Comune pronto a costituirsi parte civile
Indagini sulla chiazza di idrocarburi che ha invaso canali e allevamenti di vongole. Il sindaco Armelao: «Forse arriva da Marghera, potremmo costituirci parte civile»

Il Comune di Chioggia è pronto a costituirsi parte civile per il danno ambientale subito con lo sversamento eccezionale di idrocarburi che si è verificato nella notte tra lunedì e martedì, contaminando tutti i canali della città.
Ieri il sindaco Mauro Armelao, preoccupato per le gravi conseguenze della chiazza di gasolio che si è diffusa così rapidamente e così capillarmente invadendo anche i vivai di vongole, si è detto pronto, nel caso ne sussistano gli estremi, anche a procedere per vie legali contro chi sarà individuato come responsabile.
Il monitoraggio
Le prime avvisaglie del problema si sono avvertire lunedì sera, dopo il Consiglio comunale, quando gli stessi amministratori hanno sentito l’odore acre del gasolio.
«Stiamo seguendo con attenzione la vicenda», spiega il sindaco, «il sopralluogo immediato di capitaneria, vigili del fuoco e guardie ai fuochi hanno permesso di contenere il danno. La capitaneria ha trovato un peschereccio semiaffondato e ha fatto circoscrivere l’area con panne galleggianti, ma ritengo che la problematica non sia attribuibile alla perdita di questo mezzo, ma a una nave ferma a Marghera. Il nostro ufficio Ambiente chiederà alla capitaneria di avere informazioni precise per eventuali azioni da intraprendere a difesa del nostro ecosistema».
L’enorme chiazza, e i suoi possibili effetti sulla pesca e sugli allevamenti di vongole, stanno preoccupando fortemente la città. Da più parti si levano ora richieste di fare chiarezza sull’origine dell’evento e sulle responsabilità da imputare.
«Siamo in prima linea sulla situazione che si è creata nella laguna e nei canali di Chioggia», spiega il consigliere regionale della Lega, Marco Dolfin.
Doppia emergenza
«Ci troviamo di fronte a una duplice emergenza: da un lato il grave danno ambientale che sta colpendo l’ecosistema lagunare, dall’altro il forte disagio per i residenti che, da ore, devono convivere con un odore insopportabile e con le conseguenze dell’inquinamento. È fondamentale mettere in campo tutte le azioni necessarie per gestire questa emergenza, sia sotto il profilo ambientale che sotto il profilo delle responsabilità. L’ufficio Ambiente del Comune si è mosso per avere informazioni precise per valutare le possibili azioni da intraprendere. Non possiamo permettere che eventi simili restino impuniti o vengano sottovalutati. L’attenzione deve rimanere alta, mi impegnerò affinché venga fatta piena luce sulla vicenda».
Nel frattempo il capo del Compartimento marittimo della capitaneria di porto ha dichiarato lo stato di emergenza, mentre il personale della guardia costiera, dei vigili del fuoco e delle guardie ai fuochi è ancora al lavoro per il contenimento della perdita, al fine di evitare che si allarghi al resto della laguna.
«Purtroppo non è la prima volta che succede, anche se solitamente in misura minore», rileva la consigliera regionale del M5S, Erika Baldin. «Oltre a accertare se la fonte sia meramente accidentale o se vi è stata noncuranza, è il momento per ribadire che la prevenzione è sempre la via maestra allo scopo di evitare il ripetersi di simili tragedie».
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