Chioggia sulle spalle della Baldin

La grillina è rimasta l’unica eletta in consiglio regionale. Fuori Mancini e la Padoan. Casson deluso

CHIOGGIA. Addio alla terna, Chioggia dovrà accontentarsi di un solo consigliere regionale. Il colpo di scena, negativo, è arrivato lunedì pomeriggio con l’ufficializzazione dei nomi che siederanno nei prossimi cinque anni a palazzo Ferro Fini.

Nel parlamentino veneto non ci saranno Massimo Mancini (Udc-Ncd- Area popolare) e Ilaria Padoan (Indipendenza Noi Veneto). A difendere la realtà lagunare rimarrà solo Erika Baldin (M5S) dai banchi dell’opposizione. Per i diretti interessati ma anche per tutta la città la notizia è stata una doccia fredda. Dopo due settimane si pensava che i nomi degli eletti fossero ormai certi e Chioggia aveva già ampiamente espresso la soddisfazione di poter contare su tre mediatori diretti con la Regione. L’unica che, per scaramanzia o forse per lungimiranza, non aveva mai voluto commentare la vittoria è Ilaria Padoan che sarebbe entrata in consiglio regionale con appena 85 voti. La Padoan, medico anatomopatologo, mamma di tre bambini piccoli, anche ieri, dopo la notizia dell’esclusione, ha preferito non commentare. Si è trincerato dietro il silenzio anche Mancini, medico otorinolaringotra, conosciuto e stimato in città, che in provincia di Venezia era stato il più votato dell’Area popolare, conquistando, apparentemente, il diritto al seggio. Al suo posto invece entrerà Marino Zorzato, già assessore nella prima giunta Zaia, con 3.184 preferenze, conquistate nella circoscrizione di Padova. Al posto della Padoan, Franco Roccon (305 voti) di Belluno. Il fardello politico resterà quindi sulle spalle della sola Baldin. «Essere l’unico punto di riferimento per una città importante come Chioggia», commenta la consigliera grillina, «è una grande responsabilità. Cercherò di portare avanti, da sola e all’opposizione, quelle necessità di carattere generale che tutta la città richiede. Terrò sempre aperta la porta del dialogo con chiunque»,

Grande amarezza nell’entourage degli esclusi, ma anche in municipio dove l’idea di poter contare su tre “paladini” piaceva. «È una pessima notizia per la nostra città», commenta il sindaco, Giuseppe Casson, «la presenza di tre rappresentanti chioggiotti avrebbe garantito un lavoro di squadra a più punte per lavorare, secondo logiche di lobby territoriale, in favore di Chioggia. Non posso non denunciare i profondissimi limiti di una legge elettorale la cui complessità ha fatto sì che si impiegassero ben 15 giorni per ufficializzare gli eletti. Spero comunque sia possibile con l'unica consigliera eletta porre le condizioni per un lavoro comune nell'interesse del territorio».

Elisabetta Boscolo Anzoletti ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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