Chioggia, ennesima spaccata in centro: bottino magro e danni
Ad essere colpito un negozio di scarpe in pieno centro: i commercianti tornano a chiedere più sicurezza, mentre la polizia locale prepara il terzo turno serale

Dopo alcune settimane di relativa tranquillità, sono tornate le spaccate notturne a danno delle attività commerciali e degli esercizi di Chioggia e Sottomarina. Stavolta farne le spese un negozio di calzature in via San Marco, in pieno centro storico, in una zona, tra l'altro, densamente abitata.
Il copione è sempre lo stesso. In piena notte, probabilmente alla ricerca di qualche soldo per potersi procurare la dose giornaliera di droga, qualcuno ha prima sfondato il vetro della porta d'ingresso del negozio, quindi si è introdotto all'interno del locale puntando alla cassa che, comunque, non conteneva ingenti quantità di denaro ma solo qualche euro. E come spesso accaduto, pochi euro di bottino per i ladri ma parecchi euro di danni al titolare del negozio che, naturalmente, dovrà cambiare la porta d'ingresso.
Il tutto mentre solo poche settimane fa il prefetto di Venezia, Darco Pellos, aveva incontrato le forze dell'ordine cittadine e provinciali e, soprattutto, i commercianti di Chioggia, oramai esausti dai troppi furti che si susseguono ininterrottamente da troppi mesi a questa parte. Allora vi era stata la richiesta di avere più agenti sul territorio per garantire maggior sicurezza ai cittadini e soprattutto alle attività commerciali, molte delle quali colpite anche più volte da questo genere di furti.
Lo stesso corpo della polizia locale, attraverso le dichiarazioni del comandante Luca Sattin, aveva ribadito la necessità di ritornare al terzo turno, ovvero il turno serale, che quest'anno scatterà dal primo maggio, quindi in anticipo rispetto alla stagione scorsa.
Lo stesso Sattin ha anche sottolineato che sarebbe anche opportuno poter avere un turno di notte, proprio per dare man forte a polizia e carabinieri da sempre sotto organico, in particolare nei mesi estivi. Il Prefetto aveva invece dichiarato che pur non potendo garantire in assoluto la sicurezza, la prefettura si sarebbe impegnata al massimo per un presidio più capillare delle forze dell'ordine.
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