Chioggia, sotto sequestro la spiaggia "fascista" di Punta Canna

CHIOGGIA. Nuovi guai per la spiaggia di "Playa Punta Canna", ormai conosciuta in tutt'Italia come la "spiaggia fascista", per le marcette di regime, gli slogan fascisti urlati ai bagnanti dagli altoparlanti dall'allora gestore Gianni Scarpa e i cartelli disseminati in spiaggia che inneggiavano al Duce e al Ventennio.

Ora sulla spiaggia della società Summertime indaga la Procura di Venezia, per abuso edilizio: tre le persone indagate
Così, nella serata di lunedì, i carabinieri della Forestale di Mestre hanno posto sotto sequestro penale lo stabilimento balneare, su indicazione della Procura di Venezia.

I sigilli sono scattati su ordine del pubblico ministero Massimo Michelozzi: sotto la lente d'ingrandimento della magistratura l'allargamento della spiaggia a un'area non in concessione. Così alla vigilia dell'avvio della stagione, sono state recintate le aree bar e la zona ombrelloni.
È al vaglio della magistratura l’ipotesi di distruzione o deturpamento di bellezze naturali considerato che l’area interessata dalle opere poste sotto sequestro è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale.
La spiaggia era saltata alla ribalta delle cronache nazionali, sotto la vecchia gestione, per i cimeli fascisti che tempestavano lo stabilimento e i discorsi razzisti dell'ex gestore, dall'altoparlante. Ne era nata un'inchiesta, poi finita con un'archiviazione.
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