Chioggia, sequestrato l’accesso al deposito di Gpl
CHIOGGIA. Sigilli al cantiere gpl. Il personale della Capitaneria di porto ha eseguito ieri pomeriggio il sequestro preventivo dell’area di accesso a Punta Colombi su ordine della Procura della Repubblica di Venezia che ha rilevato l’assenza della concessione per la parte demaniale a terra. L’ipotesi di reato, formulata dal pubblico ministero Massimo Michelozzi, è di occupazione abusiva di area demaniale. La ditta, la Costa Bioenergia, ha sospeso i lavori per 24 ore in attesa di capire, con i propri legali, la portata del provvedimento che comunque riguarda solo 165 metri quadrati del cantiere.
La Polizia giudiziaria d’ufficio e d’urgenza ha disposto il sequestro preventivo per impedire la prosecuzione del reato. Un sequestro che segue, a poche settimane di distanza, un analogo provvedimento che riguarda la banchina, disposto dal pm Francesca Crupi per assenza della concessione della parte demaniale. I due sequestri sono i primi effetti dell’inchiesta che è stata affidata a un pool di cinque magistrati quando alcuni mesi fa sono stati unificati tutti i fascicoli via via aperti sul deposito di Punta Colombi.
Gli esposti presentati a più riprese dal comitato No Gpl, dall’amministrazione comunale e dall’ex sindaco Giuseppe Casson avevano provocato l’apertura di più filoni d’inchiesta, tutti poi confluiti in una maxi indagine affidata ai cinque magistrati. Ora l’esame delle carte e le verifiche, hanno portato i due pm a emettere i provvedimenti di sequestro preventivo. I sigilli sono stati posti ieri alle 17 dal personale della sezione di Polizia marittima della Capitaneria di porto. Un laconico cartello apposto sul cancello recita “area sottoposta a sequestro penale preventivo ai sensi dell’articolo 321 comma 3 del Codice di procedura penale”. Il sequestro preventivo viene attuato quando, nel corso delle indagini preliminari, non è possibile, per la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del giudice. Un paio di esposti vertevano proprio sulle autorizzazioni per l’area che ricade in terreno demaniale. Il comitato aveva sollevato l’anomalia dell’utilizzo da parte di un privato di terreni demaniali gestiti dall’Aspo, l’Azienda speciale per il porto, senza che fosse avvenuta la classificazione. I due pm Michelozzi e Crupi hanno evidentemente rilevato che qualcosa su quanto sollevato negli esposti corrisponde al vero e hanno deciso di disporre un immediato sequestro per evitare che la ditta continui a perpetrare l’eventuale reato. Provvedimento che è al vaglio dei legali della ditta per capire se ci siano margini per chiedere il dissequestro. «La Capitaneria», spiega Luca Moroni, amministratore unico di Costa Bioenergie, «ha messo sotto sequestro cautelare 156 mq corrispondenti all’area di accesso. Si tratta dell’area preesistente che ha sempre servito le aree dei singoli privati, che insiste sopra il canale demaniale. Non si tratta del sequestro del cantiere, ma della sola via di ingresso. Abbiamo fermato per la giornata di domani (oggi ndr) i lavori in attesa di valutare la portata di questo atto».
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