Chioggia, ripascimento inutile: due ore dopo il vento mangia la spiaggia

Le violente mareggiate hanno subito cancellato la sabbia nella parte sud di Isola Verde e sull’arenile di Sottomarina 

ISOLA VERDE. Ripascimento fatto e già in parte cancellato. Succede nella parte sud di Isola Verde dove, dopo le violentissime mareggiate dei mesi scorsi, pochi giorni fa si è concluso l’intervento di ripristino della costa con la beffa che due ore dopo, per la presenza di forte vento, la sabbia è sparita nuovamente lasciando un evidente scalino. Non va meglio a Sottomarina, nella zona dei campeggi a sud, dove invece il ripascimento non c’è ancora stato.

Gli operatori hanno chiesto di poter intervenire in modo autonomo per accelerare le operazioni che dovrebbero partire a breve. La stagione balneare è iniziata da qualche settimana, gli stabilimenti sono funzionanti a pieno regime, ma per la fisionomia dell’arenile esistono ancora punti interrogativi. Le mareggiate dei mesi scorsi, protrattesi fino a aprile, hanno messo in ginocchio non solo la spiaggia di Isola Verde dove alcuni stabilimenti sono finiti in mezzo all’acqua o con strapiombi sulle terrazze, ma anche alcune zone di Sottomarina agli estremi della diga sommersa che non sta funzionando così come dovrebbe. Gli operatori e l’amministrazione comunale hanno sollecitato interventi di ripascimento veloci per ripristinare la costa e a inizio maggio hanno incontrato il responsabile regionale che segue il settore mostrando dal vivo gli effetti dell’erosione. Qualche settimana dopo sono iniziati i lavori di ripascimento a Isola Verde.



Nella parte sud, dopo Isaresidence, le operazioni si sono concluse il 22 mattina, ma nel primo pomeriggio con l’alzarsi del vento parte dell’effetto era già svanito. «Davvero una beffa», spiega Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, «il segno evidente che questo tipo di interventi non servono a nulla, sono soldi letteralmente buttati in acqua. Due ore dopo l’intervento c’erano scalini importanti davanti ad alcuni stabilimenti, per fortuna gli operatori non si sono persi d’animo e il giorno dopo hanno tirato la sabbia cercando di rimediare al meglio. Ormai gli interventi strutturali non sono più derogabili, attendiamo una data certa di inizio lavori». Su Sottomarina invece ruspe e tubi non si sono ancora visti. «Nell’incontro di inizio maggio», spiega il vicesindaco Marco Veronese, «abbiamo concordato con il responsabile regionale che per la zona sud di Sottomarina potessero muoversi in modo autonomo gli operatori degli stabilimenti e dei campeggi chiedendo le autorizzazioni per movimentare fino a 5.000 metri cubi di spiaggia per singola concessione o fino a 20.000 se ci sono più richieste. Speriamo che l’iter si chiuda presto e che possano procedere».

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