Chioggia, tabaccaio ottantenne rapinato da tre sconosciuti: «Salvo grazie a tre ragazzi»

L’uomo stava uscendo dalla sua tabaccheria quando è stato aggredito. In mano aveva un sacchetto con caffè e brioche. La figlia: «Ha una spalla slogata è ancora sotto choc Lo tenevano d’occhio»

Elisabetta B.anzoletti

 

Lo attendono in parcheggio, tre uomini incappucciati, per rapinarlo dell’incasso della giornata, ma vengono messi in fuga da un gruppo di ragazzini in bicicletta.

Brutta avventura sabato sera, poco dopo le 20, per l’anziano titolare della tabaccheria 16 di via Padre Emilio Venturini, Giani Boscolo Bellosacchi, 79 anni, spinto per terra e strattonato dai rapinatori in cerca dell’incasso, mentre assieme al fratello, di 81 anni, raggiungeva l’auto per rientrare a casa. Due uomini sono scesi dall’auto, un’Audi scura a fari spenti, mentre un terzo faceva da palo, e hanno raggiunto il titolare del tabacchino da dietro, sbattendolo per terra e strappandogli dalle mani due sacchetti, in cui pensavano ci fosse l’incasso della giornata.

Quando si sono accorti che in un sacchetto c’era il caffè e in un altro una brioche, hanno iniziato a perquisire l’uomo che non riusciva a alzarsi da terra perché uno dei due gli stava sopra impedendogli di muoversi.

Stessa sorte per il fratello accorso in aiuto che è stato buttato per terra e perquisito per vedere se avesse lui l’incasso. La scena ha attirato l’attenzione di tre ragazzini, in bicicletta, che si trovavano sul parcheggio di fronte alla tabaccheria con cui, tramite il sottopasso, si raggiunge il Mc Donald’s che si sono avvicinati al punto in cui si sentiva gridare «aiuto».

«A quel punto i malviventi hanno urlato “c’è gente, c’è gente, andiamo via” e sono saliti al volo in auto», spiega Barbara Boscolo Bellosacchi, figlia del titolare, «L’Audi, nera o blu notte, è partita a fari spenti a tutta velocità. I ragazzini hanno chiamato i carabinieri e l’ambulanza. Nel frattempo si sono fermate anche alcune automobili. Mio padre è stato portato in Pronto soccorso per gli accertamenti. Ha una spalla slogata e un piede gonfio, ma il danno maggiore è lo choc che ha riportato. Ha 79 anni e ha temuto per la sua vita. Abbiamo subìto molti furti, anche di grossa entità, ma un’aggressione così violenta non era mai successa. Se i ragazzini non fossero intervenuti non so cosa sarebbe potuto succedere perché il fatto di non aver trovato l’incasso li aveva fatti innervosire. Questi ragazzi vanno ringraziati per il loro coraggio: sono intervenuti, sono rimasti con mio padre fino all’arrivo dell’ambulanza e poi con i genitori sono andati in caserma per fornire la loro testimonianza. Di sicuro non hanno trascorso il sabato sera che immaginavano però per mio padre, e per mio zio, sono stati la salvezza».

La tabaccheria è un punto di riferimento per tutta la frazione di Brondolo perché fornisce molti servizi, tra cui il pagamento delle bollette, indispensabili per gli anziani. Così indispensabili che, anche quando due anni fa la titolare, Roberta Boscolo, è morta prematuramente per un infarto, il padre Giani, seppur anziano, ha deciso di mantenere la licenza a suo nome e di continuare a tenere aperto il servizio.

«Lo ha fatto per la comunità di Brondolo e in memoria di mia sorella», spiega Barbara, «chiaro però che un episodio del genere apre molte riflessioni. Noi abbiamo le telecamere e tutti i dispositivi di sicurezza sul negozio, ma queste persone sapevano bene che dove parcheggia l’auto non ci sono telecamere e le abitudini che ha. Di solito il sabato alla chiusura alcuni clienti attendono che mio padre raggiunga l’auto, ma fatalità sabato non potevano esserci». «Purtroppo alla raffica di spaccate ora si aggiunge anche la tentata rapina», spiega Carlo Ferrara del gruppo Scs (Sicurezza Chioggia Sottomarina), «la comunità di Brondolo più volte ha segnalato l’area buia e poco sicura, senza però vedere un intervento decisivo. L'episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nel quartiere, sottolineando l'importanza di una maggiore presenza delle forze dell'ordine e di un'illuminazione adeguata nelle aree più vulnerabili». —

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