Chioggia, profughi nell’ex base di Ca’ Bianca: residenti pronti alla mobilitazione
CA’ BIANCA. Frazione pronta alla mobilitazione per opporsi all’arrivo dei profughi nell’ex base dell’Aeronautica. Il comitato civico, che si riunito lunedì sera per valutare la situazione, ha deciso di convocare un’assemblea allargata a tutti i residenti e alle categorie economiche per decidere azioni corali di protesta per evitare l’arrivo dei profughi. I residenti sostengono che la base non sia attrezzata e conforme e temono per lo stretto contatto tra i bambini e i profughi.
Timori diffusi. In frazione da giorni non si parla d’altro. L’ipotesi di aprire l’ex base, nell’aria da un paio d’anni, e le parole del commissario straordinario sull’immigrazione Marcone, che pochi giorni fa ha avallato questa possibilità, hanno suscitato nuove profonde preoccupazioni tra i residenti che si dicono pronti a manifestare la loro totale contrarietà.
Problemi strutturali. «Questa non è una soluzione valida», spiega Davide Tiozzo, presidente del comitato civico, «per tanti motivi. La base non è predisposta a livello sanitario per ospitare così tante persone. Mancano gli impianti, gli stabili sono pericolanti e nelle pareti è presente una grande quantità di eternit, mai bonificato. Se qui, come si dice, verranno sistemate 500 persone, si creerà un ghetto, una Conetta 2 che sposterà solo il problema di qualche chilometro».
Problemi sociali. Ma i problemi che temono i residenti sono anche altri. «Non vogliamo che i bambini entrino in stretto contatto con i profughi», spiega Tiozzo, «almeno finché non ci siano precise rassicurazioni sul loro stato di salute e sull’assenza di precedenti penali. E dato che su questo ultimo punto è impossibile avere certezze è meglio essere prudenti e evitare il contatto. I pullman sono pochi e già stracolmi negli orari scolastici, chi ci assicura che loro non li useranno per andare a Chioggia e Sottomarina? A Sant’Anna, tra i profughi ospitati al Bragozzo, ci sono stati casi di scabbia. I genitori sono preoccupati che eventuali epidemie di questo e altro tipo si possano diffondere tra i figli».
Sproporzioni. La frazione non arriva a 1000 abitanti e nel caso di un arrivo massiccio di profughi, i residenti temono difficoltà di convivenza. Un timore che già aveva espresso il sindaco Alessandro Ferro nella lettera inviata al ministro Alfano sostenendo che sarebbe difficile mantenere l’equilibrio finora garantito.
Assemblea cittadina. Martedì prossimo, alle 21, tutta Ca’Bianca e Ca’ Pasqua si ritroveranno nella sala parrocchiale (o all’esterno se la temperatura lo consentirà) per decidere eventuali mobilitazioni. Sono stati invitati anche gli amministratori e i rappresentanti di categoria. «Non è una questione che riguarda solo Ca’ Bianca», spiega Tiozzo, «i profughi una volta sistemati iniziano a girare il territorio, sicuramente vorranno raggiungere il centro e le spiagge. Crediamo che sia giusto coinvolgere anche le categorie turistiche che potrebbero condividere le nostre perplessità».
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