Chioggia, primi “Barca-velox” sul ponte dell’Unione / FOTO

Il sistema di controllo fotografa l’imbarcazione più volte in modo da poter registrare il nome sulla fiancata

CHIOGGIA. Occhi elettronici non solo sulle strade, ma anche per controllare la velocità delle barche. Sono quelli delle telecamere installate recentemente sul ponte dell'Unione, tra Chioggia e Sottomarina. Si tratta di un sistema di sorveglianza gestito dal Magistrato alle acque, che ha competenza su tutti i canali di Chioggia, tranne il canal Vena che, invece, è “territorio” di competenza del Comune.

Lo scopo dichiarato del nuovo apparato, nel quale è integrato anche un sistema radar, è scoraggiare chi si muove troppo velocemente lungo le vie d'acqua. La velocità eccessiva, infatti, può danneggiare le rive e le altre imbarcazioni, ma può anche causare incidenti mortali.

Nel primo caso, basti pensare che le onde sollevate dal natante che “corre” arrivano sulle rive ed esercitano una certa forza sulle strutture murarie e, col tempo, il ripetersi di questa circostanza può essere motivo di usura e danneggiamenti, senza contare che anche le barche ormeggiate finiscono per sbattere tra di loro.

Nel secondo caso la memoria non può che andare all'incidente accaduto a un gruppo di ragazzi, al ritorno dalla festa del Redentore, nel 2010, in cui perse la vita la 29enne Stefania Ardizzon e in cui rimase gravemente ferita un'altra ragazza. La barca su cui viaggiavano, forse per evitare un ostacolo, forse per distrazione del conducente, andò a sbattere proprio contro un pilone del ponte dell'Unione e la forza dell'urto, associata alla velocità del natante, fece il resto.

Il caso suscitò un grande clamore in città ma, da allora, le corse folli attraverso i piloni del ponte sono continuate come nulla fosse. Adesso, che sono stati installati i «barca-velox», forse qualcuno ci penserà un po' di più.

Il sistema di controllo prevede che la barca colta in eccesso di velocità, venga fotografata non una, ma diverse volte, in modo da poter registrare l'immagine della sigla o del nome (in pratica, la “targa”) sulla fiancata del natante.

Sistemi simili sono già in uso a Venezia, per la protezione dal moto ondoso, ma sono mobili (come i telelaser, per fare un paragone) mentre il sistema di Chioggia, che è «fisso» (il Comune ha concesso l'uso del ponte a questo scopo) è il primo esperimento del genere in ambito regionale. Ora non resta che attenderne i risultati.

Certo da ora è consgliabile non correre troppo con i barchini sotto il ponte dell’unione altrimenti la multa è assicurata.

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