«Chioggia non è piano B». Quindici navi da crociera ai Saloni entro il 2022

Il presidente dell’autorità portuale al workshop di palazzo Grassi.

Di Blasio rassicura sulle potenzialità dello scalo per un turismo alternativo

Confermata la vocazione di porto commerciale per Val da Rio

Daniele Zennaro

CHIOGGIA. Navi da crociera ai Saloni, porto commerciale in Val da Rio. Il progetto della nuova portualità nella visione del presidente dell’Autorità Portuale di Sistema dell’Alto adriatico, Fulvio Lino Di Blasio, trova sponda anche nell’amministrazione comunale, con la quale si stanno studiando strategie per rendere più appetibile investire nel porto clodiense con ricadute importanti a livello economico nel territorio.

Già quest’anno, secondo quanto riferito durante il workshop che si è tenuto ieri pomeriggio a Palazzo Grassi, approderanno nello scalo di Chioggia una quindicina di navi da crociera.

«Chioggia» ha detto Di Blasio «non è per niente un piano B per chi non riesce ad andare a Venezia, ma ha una potenzialità enorme di poter attrarre quel turismo che oggi ricerca mete diverse da quelle tradizionali, anche se non si potranno esaudire tutte le richieste in quanto non è possibile scavare i fondali più di tanto. Val da Rio sarà invece a vocazione commerciale ma dobbiamo essere bravi ad invogliare ad investire nelle attuali aree portuali e l’entrata di Chioggia nella Zona logistica semplificata faciliterà questo percorso. Ci sono però da sistemare alcune cose non proprio di secondo piano come riordinare i terreni all’interno del perimetro portuale in modo tale che siano di competenza tutti del demanio. Una serie di iniziative concordate con l’amministrazione comunale che porteranno alla stesura del nuovo piano regolatore portuale. In questa crescita devono essere coinvolti tutti in particolare i lavoratori».

Sull’eventualità di una gara unica tra i porti di Venezia e Chioggia per quanto riguarda l’attività lavorativa degli articoli 17 (carico e scarico delle navi) Di Blasio non si sbilancia. «Stiamo studiando» ha detto «anche con i sindacati il mondo più conveniente dal punto di vista occupazionale che faccia anche far quadrare i numeri».

Insomma un porto per attrarre nuovi investitori che possa essere sinergico alle esigenze della città.

Lo stesso sindaco Mauro Armelao, che ha fatto gli onori di casa assieme al comandante della Capitaneria di Porto, Dario Riccobene, ha fatto intendere di essere in sintonia con i programmi dell’Autorità Portuale che, all’interno degli hub dei Saloni e di Val da Rio potrebbero includere anche i parcheggi, che però devono avere un collegamento con l’attività portuale e con il nuovo mercato ittico.

«Escludiamo per il mercato ittico» ha detto Armelao «i Saloni e rimaniamo concentrati su Punta Colombi e sul fantascientifico e di difficile realizzazione progetto dell’Aleghero». In mezzo c’è però il deposito di gpl. «Potremo intervenire» ha detto Di Blasio «solamente nel momento in cui verrà dissequestrato».

Una spada di Damocle che ancora purtroppo pende sulla testa dei chioggiotti. «Forti dei 29 milioni messi a disposizione dal Governo» ha chiuso il sindaco «lo vogliamo far smantellare il più presto possibile». —

DANIELE ZENNARO

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