Chioggia, micro pacemaker di due grammi inserito nel cuore

Primo intervento a Chioggia: si evitano cicatrici, infazioni e cateteri ai malati

CHIOGGIA. Micro pacemaker per evitare cicatrici, infezioni e cateteri. Anche a Chioggia è approdata la tecnologia di ultima generazione per i pacemaker, presente solo in grossi centri del Veneto.

Si tratta di un apparecchio minuscolo, meno di due centimetri per due grammi di peso, che viene inserito direttamente dentro il cuore, senza necessità di tagliare il torace e realizzare una tasca sottocutanea. Pochi giorni fa una signora di Chioggia è stata la prima paziente a cui è stato inserito il micro pacemaker con un intervento mini invasivo.

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La microcapsula (un decimo della grandezza di un pacemaker tradizionale) può essere applicata solo a pazienti selezionati: persone che non possono ospitare un pacemaker tradizionale per anomalie venose, persone che hanno avuto infezioni del sistema di stimolazione tradizionale o che per conformazioni toraciche risultino esposte al rischio di rottura degli elettrocateteri.

«Il micro pacemaker viene impiantato direttamente nella cavità cardiaca passando per la vena femorale e non prevede l'impianto di elettrodi», spiega il primario di Cardiologia, Roberto Valle, «una volta posizionato, viene ancorato al cuore con piccoli ganci e emette impulsi elettrici in grado di regolarizzare il battito attraverso un elettrodo posto sul dispositivo».

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La batteria è contenuta all'interno della capsula e può durare fino a 14 anni. «Per un pacemaker tradizionale occorreva la creazione di una tasca sottocutanea», spiega il responsabile di Elettrofisiologia Gabriele Boscolo, «lì veniva posizionato e connesso al cuore con un filo. Il nuovo dispositivo non necessita di fili o cateteri e non richiede incisioni. Tutto il sistema è contenuto nella cardiocapsula che viene rilasciata dentro il ventricolo destro». (e.b.a.)

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