Mercato ittico di Chioggia al bivio tra fondi dalla Regione e spostamento in vista
Stanziati due milioni per la ristrutturazione, ma l’amministrazione aveva annunciato la nuova sede. Montanariello (Pd) sollecita risposte

Forti punti interrogativi sul futuro del mercato ittico all’ingrosso. La giunta, nell’agosto 2024, ha annunciato il primo passo per lo spostamento della struttura in Val da Rio, ma di recente la Regione ha dato il via libera a un finanziamento europeo di due milioni di euro per procedere con la riqualificazione della sede attuale.
Delle due l’una, sostengono i partiti di opposizione, tanto che il consigliere regionale del Pd Jonatan Montanariello ha presentato un’interrogazione ipotizzando anche che i fondi possano essere revocati alla luce dei proclami dell’amministrazione. Simili gli interrogativi che ha avanzato a livello comunale il capogruppo del M5s Daniele Stecco. Alla vigilia di Ferragosto la giunta ha votato la delibera di indirizzo per la creazione di una nuova area che dovrebbe ospitare non solo il mercato, ma anche un polo ittico di dimensioni importanti, aprendo alle attività collaterali.
L’area dovrebbe cadere in zona demaniale, sul lato sud di Val da Rio, fuori dalla cinta doganale. In quell’occasione l’assessora all’Urbanistica e ai Progetti strategici, Maria Rosa Boscolo Chio, aveva spiegato che «il trasferimento del mercato e la creazione di un polo ittico stanno diventando realtà perché la delibera di indirizzo votata in giunta determina l’avvio delle procedure per il concreto trasferimento in Val da Rio. Un grande lavoro di gruppo, un momento che Chioggia aspettava da decenni, dopo tanti accesi dibattiti, ipotesi di spostamento, per consentire l’avvio di significativi cambiamenti per tutta l’economia legata alla marineria chioggiotta con possibilità di ulteriori sviluppi; permettere di pianificare un progetto di rigenerazione urbana del quartiere di Punta Poli e dei Saloni e migliorare la viabilità e la sicurezza nelle strade urbane».
Ora dopo otto mesi, arriva l’ok per un finanziamento per il mercato attuale. «Parliamo di quasi due milioni stanziati dal Fondo europeo per gli Affari marittimi e la pesca», spiega Montanariello, «che ora vengono messi a dir poco in discussione visto l'annuncio dato a più riprese dal sindaco sullo spostamento del mercato entro la fine del 2025. Un atteggiamento quantomeno imprudente. Sarebbe stato saggio adottare cautela, per evitare di rischiare di perdere questo finanziamento. Ho preso carta e penna per chiedere al direttore del settore agroambiente della Regione, firmatario del decreto che ha concesso il finanziamento, se non ritenga utile agire in autotutela e revocare il contributo, considerato che elargire denaro pubblico per realizzare degli interventi migliorativi, quindi non urgenti o indifferibili, su una struttura dichiaratamente in dismissione possiede le caratteristiche per la configurazione di danno erariale».
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