Chioggia, la maxi-truffa delle auto di lusso: ecco i nomi dei rinviati a giudizio

CHIOGGIA. Al Tribunale di Venezia verrà ricostruita un’incredibile truffa, pensata e organizzata come in una sceneggiatura: dall’affitto di un immobile a Chioggia con l’apertura del finto autosalone di macchine di lusso “Auto Ok Srl”, in via Padre Emilio Venturini, alla falsa “Agenzia Agita” per la gestione delle pratiche; fino al noleggio di rombanti Maserati, Bmw, Alfa Romeo Stelvio, Jeep Compass, vendute a più clienti contemporaneamente.
Una truffa - ovviamente - mordi-e-fuggi, ma molto ricca, secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dalla pubblico ministero Patrizia Ciccarese. Incassati quasi 900 mila euro di anticipi dai clienti (allettati da prezzi vantaggiosi), i truffatori avevano chiuso autosalone ed agenzia ed erano spariti. O, meglio, avrebbero voluto scomparire, ma il raggiro è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Chioggia: 45 le persone truffate. Quindici gli indagati.
Ieri, davanti al giudice per le udienze preliminari Gilberto Stigliano Messuti, si è svolta l’udienza preliminare affollata dei difensori delle quindici peauto rsone indagate.
Il 17 aprile prenderà il via il processo in aula, al Tribunale di Venezia, per dodici degli imputati di quest’imponente raggiro.
A capo dell’organizzazione - secondo le accuse mosse dalla Procura - ci sarebbero il chioggiotto Antonio Ferrari (46 anni), amministratore della Ok Auto Srl; insieme al siciliano Antonino Infantino.
Sotto processo anche lo svizzero-vicentino Giuseppe Tamburini, 52 anni; il calabrese Francesco Domenico D’Agostino; Salvo Brancato, 43 anni, residente nel padovano; Michael Civolani, 34 anni, di Jesolo; il padovano Enrico Zago, 65 anni; Alessandro Vicentini, 46 anni, di Chioggia; Stefano Vianello, 58 anni, di Martellago; Emanuele Gobbo, 46 anni, di Bassano del Grappa; Roberto De Masi, 53 anni, calabrese residente a Jesolo; e Alberto Vallese, 53 anni, anche lui residente a Jesolo.
Tre imputati hanno, invece, chiesto di essere processati con rito abbreviato (che garantisce un terzo di sconto sulla pena, in caso di condanna, in cambio di un processo più veloce basato sugli atti a fascicolo, senza nuovi testi in aula): si tratta della jesolana Ilda Pignataro, del palermitano residente a Stra Salvatore Angelica e del trevigiano d Montebelluna Marco Bortoluzzi.
Per loro il processo è in calendario il 30 marzo.
Nell’organizzazione - secondo la ricostruzione fatta dall’accusa - c’era chi si occupava di gestire il salone, chi di noleggiare le automobili, chi di venderle, chi di far finta di predisporre le pratiche necessarie all’acquisto, chi di aprire un conto corrente dove versare gli anticipi dei clienti truffati (ben 890 mila euro), chi di smistare poi i soldi incassati su altri conti correnti.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia