Chioggia, la Lega ci ripensa e si allea con Casson

Chioggia al voto. La segreteria del Carroccio benedice il matrimonio con il sindaco e spiazza la manovra politica di Brugnaro

CHIOGGIA. La Lega spiazza tutti e sceglie “l’avversario” Giuseppe Casson. Con un colpo di mano dell’ultima ora, nella tarda serata di mercoledì, la segreteria veneziana ha deciso di puntare sul sindaco uscente piuttosto di consegnare la città nelle mani di Brugnaro che nelle ultime settimane ha lavorato davanti e dietro le quinte per accaparrarsi un ruolo importante nelle amministrative di Chioggia.

Nessuno ci avrebbe scommesso un centesimo, visto che la Lega anche dopo il divorzio di Casson dal Pd era rimasta ferma all’opposizione, senza lasciarsi mai sfuggire l’occasione per criticare l’operato del sindaco, invece in politica e in guerra vale tutto.

E così si è arrivati all’accordo Carroccio-Casson, preludio di molte altre pecorelle che torneranno all’ovile. Quando Casson ha annunciato, da solo, la ricandidatura spiegando di non aver alcun partito di appoggio, ma lasciando tutte le porte aperte, si era ipotizzato che più di qualcuno sarebbe poi tornato a bussare.

Per due settimane Casson è stato abbandonato da tutti (salvo il gruppo Rinascere), anche dai fedelissimi che sono andati a trattare con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che è anache presidente della Città metropolitana, durante i suoi giri perlustrativi in città. Ora il colpo di scena.

A confermare la virata verso Casson la stessa Alessandra Liviero, ex candidata di punta della Lega. «Vorrei ringraziare di cuore le persone che hanno pensato a me come possibile candidato», spiega la Liviero, «e che hanno lavorato per creare un progetto concreto per il bene della città. Purtroppo ho dovuto rifiutare poiché non ci sono le condizioni politiche per cui io possa accettare serenamente di intraprendere questo percorso in linea con la mia idea di lavoro per lo sviluppo della città».

Ora resta da capire come i vertici della Lega, che hanno virato su Casson pur di non lasciare campo libero a Luigi Brugnaro, riusciranno a far digerire alla base la decisione di non aver puntato su un candidato leghista e di aver scelto quello che finora è stato continuo bersaglio di critiche, adnate avanti per mesi.

«Casson è il candidato migliore per Chioggia», spiega il segretario provinciale del Carroccio, Sergio Vallotto, «la seconda città della provincia merita ben altro dei litigi delle ultime settimane, merita un governo solido, con un progetto di rinascita importante e Casson può assicurarlo perché ha attraversato bene le tempeste dell’ultimo anno, tenendo la rotta. Abbiamo fatto opposizione quando serviva, ora con condizioni diverse, concordate con il candidato, possiamo invece fare squadra. La nostra sezione conosce i meccanismi della politica, è compatta e ha capito senza problemi la nostra scelta».

La mossa di certo spiazza tutti gli attori in gioco, sia i possibili alleati che i concorrenti perché riapre gli scenari.

Proprio pochi giorni fa, questa volta a Venezia, il sindaco di Venezia aveva incontrato l’architetto Marcellina Segantin (candidata suggerita dall’associazione ChioggiaViva) a cui avrebbe dato la propria benedizione a patto però che la coalizione fosse estesa a tutto il centrodestra.

Ma ora il partito più forte del centrodestra ha scelto Casson e non è difficile pensare che Forza Italia, o le forze italia visto che ci sono ancora turbolenze all’interno del partito, possa fare altrettanto pur di assicurarsi il ballottaggio. Resta da capire cosa faranno i partiti del triciclo (Udc, Fare, FdI) che da settimane stanno cercando un accordo tra loro. La scelta della Lega avrà conseguenze sull’intera campagna elettorale fino a giugno.

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