Chioggia, campi sportivi all’Isola dell’Unione: Bielo pronto a investire 1,6 milioni
Il presidente dell’Union Clodiense ha presentato un progetto per valorizzare l’area, ma ci sono incognite legate al vertiporto. Previsti campi in erba naturale e sintetica, nuovi spogliatoi e uno spazio ristoro
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Ivano Boscolo Bielo, presidente dell’Union Clodiense, vuole trasformare l’isola dell’Unione, striscia di terra artificiale che unisce Chioggia a Sottomarina, in una sorta di “Milanello” della società calcistica granata. Per farlo, come ha spiegato mercoledì 26 febbraio sera allo stadio Ballarin, è disposto a sborsare di tasca propria oltre un milione e 600 mila euro.
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Il progetto
Il progetto, come illustrato nel rendering proposto alla stampa, prevede un campo di calcio in erba naturale, un altro campo da calcio di dimensioni regolari in erba sintetica, oltre ad altri due campi da calcio a 5 e un campo da calcio a 8, tutti in sintetico.
Previsti naturalmente dei nuovi spogliatoi ed uno spazio ristoro: il tutto a due passi dai centri di Chioggia e Sottomarina.
«Quando parlavo di progetto triennale» ha spiegato Bielo «mi riferivo a tutta una serie di iniziative atte a far crescere la società. Noi stiamo portando avanti il nostro campionato di Serie C, nonostante la città imprenditoriale non abbia risposto granché, l’amministrazione comunale ha fatto la propria parte sistemando lo stadio. Quindi abbiamo portato avanti l’iniziativa con le scuole clodiensi che abbiamo chiamato “Io tifo Union Clodiense” , dove abbiamo regalato le magliette a tutti i ragazzini. Adesso è giunto il momento di sistemare le strutture dell’Isola dell’Unione, sulla quale, tra l’altro, non abbiamo molta voce in capitolo, in quanto c’è una concessione dell’area ma senza una convenzione vera e propria, in quanto considerato giardino pubblico, con una concessione che ci viene data ogni anno e che puntualmente scade il 30 giugno. Tanto è vero che, senza averci manco interpellati, è già stata firmata la delibera che assegna la parte orientale (dove prima c’era la pista di atletica leggera, ndr) all’evento musicale “Sea Music Festival” in programma per dieci giorni nel mese di agosto. Pertanto, noi siamo disposti a fare la nostra parte, che possiamo completare nel giro di pochi mesi, ma volevamo capire le intenzioni dell’Amministrazione comunale che ha sempre detto di avere altre idee sull’Isola dell’Unione».
Il piano del Comune e il festival
In effetti il progetto di Ivano Boscolo Bielo cozza con l’idea del sindaco Armelao di trasformare l’area in un vertiporto per atterraggio e decollo di droni per passeggeri.
Il presidente Bielo ha sottolineato di essere pronto al confronto, ma sul punto al momento il sindaco Mauro Armelao preferisce non esprimersi per valutare attentamente il progetto e le possibili variabili.
Sul festival musicale che, secondo il presidente dell’Union ritarderà la sistemazione dei terreni di gioco, l’associazione organizzatrice fa sapere che purtroppo a Chioggia non esistono altri spazi, al momento, da dedicare ai concerti musicali.
«Oltre all’aspetto sportivo» ha concluso Bielo «il nostro progetto ha una valenza sociale nei confronti dei nostri 300 allievi».
Il sindaco chiede tempo
Il sindaco Mauro Armelao, il 27 febbraio a Roma per questioni portuali, preferisce approfondire nel dettaglio la questione prima di esprimersi.
A supporto del progetto di Bielo si schiera invece apertamente Fratelli d’Italia. «L’Isola dell’Unione rimanga a vocazione sportiva, per il vertiporto si scelga un’altra location. Ci sono già famiglie preoccupate al pensiero che dal prossimo autunno non sia più utilizzabile Isola dell’Unione per lo sport dei figli», spiega il coordinatore di FdI, Massimiliano Tiozzo, «la preoccupazione nasce dall’insistenza con cui l’amministrazione propone che nella stessa area sorga il vertiporto. Ora scopriamo dal presidente dell’Union Clodiense che la società ha una proposta progettuale per riqualificare in chiave sportiva quell’area. Chiediamo di ripensare al vertiporto, vada eventualmente ipotizzato in una zona diversa, perché Isola dell’Unione deve rimanere alla città che fa sport e, assieme a tutte le associazioni sportive, vanno definiti i termini di una riqualificazione duratura. Abbiamo una carenza storica di impiantistica e non ci possiamo permettere di eliminare un polo strategico come questo».
(ha collaborato Elisabetta B. Anzoletti)
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