Chioggia, gelate le speranze sulla Romea
CHIOGGIA. Il “no” del ministro Delrio alla Romea commerciale gela Chioggia. Le speranze, riaccese negli ultimi giorni dopo il via libera del Cipe, si sono smorzate con lo stop del Governo provocando le ire del sindaco Giuseppe Casson che richiama il Pd a farsi sentire a Roma, “tirando le orecchie” al proprio ministro, ma anche degli imprenditori e delle categorie turistiche.
Chioggia non ha vie di collegamento veloci e soggiace da sempre alle code e alla pericolosità della Romea. La Romea commerciale è attesa come l’acqua nel deserto e il nuovo stop, che suona come il de profundis, ha scatenato fiumi di critiche.
«La decisione del Governo è negativa su tutti i fronti», commenta il sindaco, Giuseppe Casson, «abbiamo detto e ribadito quanto sia essenziale per Chioggia che non ha strade alternative alla Romea, non ha collegamenti ferroviari con Padova e Venezia. I nostri pendolari e i turisti soffrono tutti i limiti della statale più pericolosa. Non sarebbe male che il Pd locale, sul punto, battesse un colpo e dimostrasse di preoccuparsi dei veri problemi della città. Delrio è un ministro Pd ed il governo è a guida Pd, si muovano».
In effetti anche i Democratici locali non condividono la decisione del governo e ribadiscono la necessità della nuova infrastruttura. «Possiamo discutere su finanziamento e tracciato», spiega il segretario del Pd, Christian Boscolo Papo, «ma è impensabile che l’area sud della Città metropolitana non abbia un’arteria di collegamento adeguata. È evidente che se i segnali che provengono dal territorio sono contraddittori il governo semplifica e dirotta le decisioni su azioni meno controverse. Oggi la politica e il mondo economico devono fare squadra e lanciare un messaggio convinto e unico sulla necessità dell’opera. Casson può stare tranquillo e concentrarsi sulle sue cose, ci siamo già attivati per avere un confronto col ministro».
Anche il mondo dell’imprenditoria e del turismo non ha digerito lo stop. «Chioggia e il Delta rimarranno isolati dal resto del mondo», sottolinea Marino Masiero di Gruppo turismo, «ci rammarica che chi osteggia di più quest’opera siano piccole comunità a ridosso delle grandi vie di comunicazione che fanno terminal a Venezia. Per arrivare a un treno veloce, all’aeroporto, a un’autostrada percorriamo strade e ferrovie degne del terzo mondo. Questo stop deve essere di stimolo alla classe dirigente locale per fare pressing in Regione e al governo perché siano messi in sicurezza gli abitati da Valli a Codevigo, Sant’Anna, Porto Viro e perché si completi la Mantova Mare ferma da 37 anni».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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