Chioggia, dopo trent'anni sarà demolita la Notios Hellas

Il relitto è al largo di Chioggia dal lontano 1983. Lavori da un milione
Un'immagine della Notios Hellas scattata dall'associazione culturale "I luoghi dell'abbandono"
Un'immagine della Notios Hellas scattata dall'associazione culturale "I luoghi dell'abbandono"

CHIOGGIA. La carretta abbandonerà il porto di Chioggia. Dopo 34 anni, e dopo proteste, petizioni, appelli e mobilitazioni dal basso, il relitto della nave Notios Hellas verrà demolito ripristinando il decoro della laguna e della città. I lavori sono partiti da pochi giorni e dovranno concludersi, come prevede la gara di appalto, entro sei mesi. Gli accorgimenti per la navigazione e per garantire la massima sicurezza degli operai al lavoro sono disciplinati da un’ordinanza, la numero 2 del 2017, della Capitaneria di porto. I lavori saranno eseguiti dalla ditta Co.Fer.Met che si è aggiudicata l’appalto da quasi un milione di euro, stanziato due anni fa dal Ministero dell’Ambiente per eliminare il relitto divenuto negli anni il simbolo del degrado.

Chioggia, a bordo della "Notios Hellas": dopo 34 anni d'abbandono, sarà demolita

La nave finì nelle secche del porto nel 1983 e da lì più si mosse perché l’armatore russo non pagò le tasse per sdoganare la merce abbandonando di fatto il carico, ma anche il personale di bordo. Dell’equipaggio si occupò il Comune per il tempo necessario a riorganizzare il rimpatrio. La demolizione verrà eseguita utilizzando due pontoni modulari e un rimorchiatore. I pezzi verranno trasportati dall’area di cantiere alla banchina “Schiavuta” dello scalo portuale di Isola Saloni, una condotta sommersa si occuperà invece delle acque refluee. I mezzi che transiteranno in quel tratto di canal Lombardo Esterno dovranno limitare al minimo le velocità per evitare di creare moto ondoso e rispettare le distanze di sicurezza. Durante le operazioni è vietato navigare tra l’area di cantiere e il campo briccole “Perognola”, solitamente utilizzato per l’ormeggio di chiatte e galleggianti.

L’inizio dei lavori, a due anni e mezzo dalla pubblicazione del bando, è l’epilogo di una battaglia lunga e faticosa che ha visto una mobilitazione della città. Caduti nel vuoto gli appelli politici, un gruppo di residenti aveva avviato una petizione, che raccolse 2.331 firme, e aperto un gruppo in Facebook, “Via la carretta da Chioggia”. La mobilitazione aveva coinvolto anche l’Ispra, impegnata nel progetto esecutivo di demolizione.(e.b.a)

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