Chioggia abbatte i casi d'infarto
Primo sistema al mondo di prevenzione per scompensi cardiaci

Da sinistra Angelo Frascati e Roberto Valle
CHIOGGIA.
Da Chioggia il primo modello in Italia per intercettare i potenziali malati di cuore prima che lo diventino. La collaborazione tra il dottor Roberto Valle, responsabile dell'Unità terapia intensiva coronarica (Utic), e il dottor Angelo Frascati, responsabile dei medici di famiglia (Mmg), ha portato all'individuazione di un'anagrafe di 700 pazienti «a rischio cuore» e seguiti prima che sviluppino l'evento acuto. Un modello che ha permesso di ridurre il tasso di ospedalizzazione del 25% con un risparmio per la spesa sanitaria in un anno di 104.000 euro. La «scoperta» di Valle e Frascati sarà ora oggetto di studio a livello europeo. Lo scompenso cardiaco è la malattia a più alto impatto sociale, causa il numero più elevato di ricoveri ed è la più mortale (supera anche il cancro). «Negli ultimi 15 anni - spiega Valle - è aumentato il numero di scompensati perché le nuove terapie permettono di salvare gli infartuati giovani. Negli Stati Uniti si studiano da anni modelli per gestire questa malattia. Da 15 anni mi sto dedicando a questo studio, prima a San Donà con un esperimento pilota su 10.000 assistiti e negli ultimi anni a Chioggia su 70.000 utenti». La collaborazione con i medici di famiglia dell'Asl 14 è iniziata nel 2008, con corsi di formazione sullo scompenso. «Abbiamo analizzato - spiega Frascati - i fattori di rischio che ci permettono di conoscere i potenziali malati. E' seguita una ricerca sulla banca dati del settore farmaceutico, sui pazienti che usavano diuretici». Infine i dati sono stati incrociati con l'archivio dei medici di famiglia e con l'archivio dell'ospedale. «Abbiamo ottenuto un registro dei potenziali scompensati - spiega Valle - questo ci permette di seguire il paziente prima che arrivi alla fase acuta, di contattarlo se viene scoperto un farmaco e di evitargli l'ospedalizzazione. Tra il 2000-2008 Chioggia aveva un tasso di ospedalizzazione tra i più alti nel Veneto (2.8 per 1000 abitanti contro il 2.3 regionale), applicando il nostro modello siamo scesi sotto la media regionale (2.2 contro il 2.3 regionale). Questo significa vite salvate, prevenzione dei ricoveri, migliore qualità di vita dei malati e un risparmio di 104.000 euro». Tra il primo semestre 2009 e il primo semestre 2010 (con l'entrata in vigore del modello pilota) i ricoveri a Chioggia sono scesi del 25%. «E' il primo progetto - precisa Valle - che ottiene la riduzione dell'ospedalizzazione primaria per scompenso riportato nella letteratura internazionale».
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