Chiesto il processo per un 84enne di Musile: investì un ragazzo di 19 anni morto dopo 30 mesi

Andrea Ferrazzo stava andando al lavoro in bicicletta quando era stato travolto: un lungo peregrinare tra ospedali, poi il decesso per una polmonite nel marzo 2020. Udienza il 18 maggio

Andrea Ferrazzzo, la vittima
Andrea Ferrazzzo, la vittima

MUSILE. Chiesto il rinvio a giudizio per R.B., un 84enne che il 23 novembre 2017 investì l’allora 19enne Andrea Ferrazzo. In conseguenza di quell’investimento, Ferrazzo aveva dovuto affrontare un lungo ricovero ospedaliero, prima di morire il 20 marzo 2020, a soli 21 anni.

Il luogo dell'incidente
Il luogo dell'incidente

Andrea era un ragazzo pieno di vita e amici: lavorava già come operaio metalmeccanico alla Metacom di Musile. Il 23 novembre 2017  alle 6.50 si stava recando come ogni mattina al lavoro con la sua mountain-bike e percorreva la Provinciale 50 da Musile verso Fossalta di Piave, in quel tratto via Argine San Marco Superiore. Giunto all’intersezione con via Cavour, dove si trova la fabbrica, aveva girato a sinistra ma era stato travolto dalla Skoda Felicia dell’anziano, che sopraggiungeva dietro di lui, nella stessa direzione.

Il parabrezza dell'auto sfondato nell'impatto
Il parabrezza dell'auto sfondato nell'impatto

Un impatto terribile: il giovane era stato caricato sul cofano, aveva sfondato il parabrezza ed era volato a svariati metri di distanza, rovinando esanime sull’asfalto e riportando lesioni gravissime. Era stato trasportato in condizioni disperate e in coma all’ospedale di San Donà e subito trasferito nella Rianimazione dell’Angelo di Mestre, dov’era rimasto fino al primo dicembre 2017. Quindi, è stato ricondotto nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di San Donà e poi a Treviso. Era riuscito a sopravvivere ma era rimasto in stato vegetativo persistente.  Da allora è stato un lungo peregrinare per ospedali, fino al 20 marzo 2020, quando gli era stata fatale, a 21 anni, una polmonite.

Ora il pm Roberto Terzo ha chiesto il processo per l’automobilista perché, per quanto il ragazzo si fosse spostato sulla sinistra e avesse attraversato la strada per svoltare senza segnalare la manovra, R. B. viaggiava a 65 km/h, oltre il limite di 50 km/h vigente in quel tratto di strada, e in condizioni di scarsa visibilità. E stata fissata l’udienza preliminare del processo il 18 maggio 2022, alle 10, nella cittadella della Giustizia di Piazzale Roma.

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