Chiesa piena per il rosario in tanti restano sul sagrato
TORRE DI MOSTO. «Vogliamo ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi. Vogliamo pensare che ancora ci ascolti, che come allora sorridi». È la frase che i familiari di Riccardo Rado hanno voluto imprimere sull’epigrafe diffusa in paese per annunciare il funerale. Ieri sera la chiesa di San Martino Vescovo, in grado di accogliere circa trecento persone, si è rivelata già troppo piccola per ospitare tutte le persone che si sono radunate, intorno alle 19, per la recita del rosario in memoria di Davide, Andrea e Riccardo.
Un primo momento di raccoglimento, preghiera e cordoglio, in vista di oggi pomeriggio, quando si terrà l’ultimo saluto ai tre giovani morti nella tragedia di Sette Sorelle. Con la chiesa gremita in ogni ordine di posto, in tanti hanno dovuto ascoltare la recita delle preghiere direttamente dal sagrato. Mentre il traffico davanti alla chiesa è stato deviato. Alla cerimonia funebre di oggi sarà presente il coro parrocchiale. E non mancheranno le testimonianze di affetto dei tanti amici. Giovani che già ieri sera sono accorsi numerosi alla recita del Rosario e fino all’ultimo si sono confrontati sulle iniziative da attuare.
I ragazzi del paese, e non solo, hanno manifestato tutto il loro dolore inondando in questi giorni di centinaia di messaggi le bacheche Facebook dei tre ragazzi. D’altra parte Davide, Andrea e Riccardo erano tre giovani pieni di vita, che amavano stare in compagnia e sapevano farsi apprezzare e stimare dagli altri. «Sembrava un brutto sogno, ma invece non lo è. Di sicuro in Paradiso hai già fatto amicizia e ti stai già divertendo. Ti ricordo così, sorridente e spensierato», si legge in uno dei tanti messaggi lasciati sul profilo di Davide Antoniazzi, “Deniso” come lo chiamavano gli amici.
Andrea Pagotto, che lavorava alla Lafert di San Donà, aveva anche una figlia di 9 anni, per cui stravedeva. «Un papà dal cuore grande», lo ricorda un’amica, «con la tua simpatia, dolcezza, umiltà e generosità. Ti sei sempre preso cura degli amici, della famiglia. Contagiavi sempre tutti con le risate e la tua sensibilità». Andrea Pagotto, si è saputo, era stato anche volontario della Croce Rossa. «Ricordo il tuo sorriso come il più solare di tutte le persone che ho conosciuto nel mio cammino», si legge invece in un post sul profilo di Riccardo Rado, che faceva il barman a San Donà, «voglio ricordarti per sempre così, con quel tuo sorriso splendente e pieno di vita dietro il bancone del Baristo». (g.mon.)
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