Chiesa di San Rocco Tintoretto risplende

Il Comitato Save Venice restaura tre dipinti dell’artista che saranno di nuovo ricollocati nella posizione originaria

Tintoretto torna a splendere nella chiesa di San Rocco grazie a Save Venice. Nell’anno del cinquecentenario della nascita del grande pittore veneziano, che sarà celebrato a settembre con la doppia mostra a lui dedicata a Palazzo Ducale alle Gallerie dell’Accademia, per il periodo giovanile, arriva anche il finanziamento dal parte del Comitato privato di salvaguardia statunitense Save Venice per i tre dipinti di Jacopo Tintoretto che sono conservati nella chiesa di San Rocco, accanto all’omonima Scuola Grande, tempio tintorettiano per eccellenza.

Il restauro sarà presentato oggi alle 18 a Palazzo Contarini Polignac, sede veneziana di Save Venice, a San Vio, e riguarda in particolare tre dipinti del grande artista rinascimentale conservati nella chiesa. Si tratta de «La cattura di San Rocco», «San Rocco che benedice gli animali» e «San Rocco nel deserto», tutti dedicati a vicende della vita del Santo, patrono della stessa Scuola Grande. La chiesa di San Ricco, come ricorda anche la storica dell’arte Maria Agnese Chiari, membro di Cancelleria della Scuola Grande, è il luogo che ha visto Tintoretto produrre i suoi primi capolavori per la confraternita ben prima di metter mano al soffitto della Sala dell’Albergo nel 1564. La sua avventura a San Rocco era iniziata infatti già nel 1549, con la realizzazione dello straordinario «San Rocco che cura gli appestati».

Si è dunque pensato di ricostituire la disposizione originaria dei dipinti del presbiterio, arbitrariamente modificata nel secolo scorso e il progetto ha trovato il generoso finanziamento da parte di Save Venice.

L’intervento, che prevede non solo lo spostamento delle tele, ma anche una loro accurata manutenzione, sarà completato entro i primi di settembre, quando Venezia darà il via alle celebrazioni.

Per quanto riguarda i restauri tintorettiani, è in fase avanzata a Palazzo Ducale quello, finanziato sempre da Save Venice, delle quattro allegorie mitologiche che Tintoretto dipinse per l’Atrio Quadrato di Palazzo Ducale nel 1578, poi spostate nel 1716 nella stanza successiva, la Sala dell’Anticollegio, dove sono in permanenza. Dipinti che saranno ora restaurati e restituiti alla loro vivezza cromatica. Sarà pulito e consolidato il soffitto in legno scolpito e dorato e i dipinti di tela del soffitto, tra cui la tela ottagonale di Jacopo Tintoretto del Doge Girolamo Priuli. Queste opere saranno parte della mostra «Jacopo Tintoretto, pittore veneziano (1519-1594» che qui sarà ospitata dal 7 settembre, per il cinquecentenario della nascita del grande artista. Si apriranno quel giorno infatti (sino al 6 gennaio 2019) a Palazzo Ducale e alle Gallerie dell’Accademia, per poi spostarsi, fuse in un’unica mostra, alla National Gallery di Washington, che organizza la celebrazione espositiva insieme alla Fondazione Musei Civici di Venezia e, appunto, alle Gallerie dell’Accademia.

Il Comitato statunitense Save Venice, che contribuirà al restauro per l’occasione di una quindicina di dipinti di Tintoretto e anche alla risistemazione del suo monumento funebre nella chiesa della Madonna dell’Orto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia