Chiesa di Maerne gremita per l’addio a Nicola Libralesso

L'ultimo saluto al medico di base. Il parroco: «Un uomo che si è speso per tante persone». Un altro gesto di generosità: il dono delle cornee

MAERNE. «Se Nicola Libralesso fosse qui, non vorrebbe essere il buon Samaritano, seppure lo abbia fatto, ma l’albergatore. Tante volte ha tirato fuori del suo, dal Maerne calcio, all’Avis, alla Caritas». Prende spunto dal vangelo di Luca il parroco di Maerne, don Paolo Magoga, per ricordare ieri nel giorno dell’ultimo saluto il medico di base e dermatologo di 50 anni di Maerne, morto lunedì dopo una malattia. Nella parabola, infatti, il Samaritano si era preso cura di un uomo spogliato e percosso dai briganti. Gli prestò le attenzioni e poi lo portò all’albergatore chiedendogli di badare a lui e quanto avrebbe speso in più, sarebbe stato rimborsato. «In questi giorni» continua il sacerdote «non c’è stata persona che non mi abbia raccontato l’attenzione che aveva Nicola. Se buoni si nasce, poi lo si diventa».

Centinaia di persone hanno ascoltato in silenzio le parole di don Paolo; la chiesa e il sagrato erano gremiti di parenti, amici ma, soprattutto, di quei tanti pazienti che in questi anni lo hanno avuto o come medico di base a Maerne o come dermatologo tra Martellago e Noale. C’erano dagli anziani ai bambini, passando per gli adulti e i giovani. E poi i colleghi, che hanno avuto modo di apprezzarlo. Tutti commossi per la perdita di Nicola Libralesso che, a detta di tutti, ha fatto solo del bene e si è speso molto per la gente. Sulla bara, come aveva già anticipato l’ex sindaco di Martellago Giovanni Brunello, è stata messa la maglia del Maerne con il numero 2, ricordando il suo passato da giocatore e da terzino con la società neroverde.

Conclusi gli studi in Medicina all’università di Padova, Libralesso aveva iniziato a esercitare la professione di dermatologo e poi di medico di base. Infine, vista la passione per il calcio, era divenuto il dottore della società del suo paese. Alla fine della celebrazione è stata letta la preghiera del donatore e don Paolo ha ricordato l’ultimo gesto d’amore del professionista: il dono delle cornee.

«Continuerà a fare del bene» ricorda il parroco «anche se il suo corpo si è fermato. Vivrà in altri». Poi ha voluto ringraziare i presenti a nome della moglie Silvia. «Lo vuole fare per il clima di vicinanza e di raccoglimento» dice «vissuto in questi giorni». Libralesso lascia anche le figlie Camilla e Matilde, oltre alla sorella, pure lei di nome Silvia, e la mamma Ada. Libralesso riposerà nel cimitero di Maerne.

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