«Chiedete la disoccupazione» Il Maxì chiude, lavoratori a casa

La catena di grande distribuzione ha deciso di abbandonare la sede di Oriago entro il prossimo mese Annuncio choc ai dipendenti, molti in lacrime. «Credevamo stessero cercando una sede più grande»

ORIAGO. Il supermercato Maxì family di Oriago di via Lomellina dopo 32 anni di attività chiuderà i battenti il prossimo 30 giugno, e per 10 lavoratori quasi tutti assunti a tempo indeterminato, il rischio di perdere il posto di lavoro è altissimo. Per evitare la chiusura si stanno mobilitando anche i residenti che ieri apprendendo dai dipendenti in lacrime la notizia, hanno deciso spontaneamente di avviare una petizione per chiedere che il supermercato, che è uno dei pochi servizi funzionanti nel popoloso quartiere di Oriago, non venga chiuso.

La notizia della chiusura è arrivata come un fulmine. «Martedì», raccontano i dipendenti del supermercato Maxì, «i responsabili d’area ci hanno riunito e comunicato che fra un mese la sede di Oriago verrà chiusa e di prepararci per far richiesta della Naspi, cioè la nuova indennità di disoccupazione».

Fra i dipendenti del supermercato di Oriago ieri lo sconforto era palpabile in tanti piangevano. C’è però chi fra i lavoratori ammette che qualcosa era nell’aria. «Ci raccontavano», spiegano alcuni dipendenti, «che la catena di supermercati stesse trattando per spostarsi in un altro stabile qui vicino. Poi ci è arrivata la doccia fredda, con la comunicazione della chiusura della nostra sede».

Fra i delegati sindacali però c’è anche chi sostiene che da tempo qualcosa non andava. «Ci è stato comunicato», racconta il delegato sindacale Loris Pistolato, «che la causa della chiusura è da addebitarsi al calo dei clienti e alle vetustà della sede».

È anche vero fanno sapere i dipendenti, che il gruppo ha finora investito davvero poco per poter migliorare l’offerta anche in termini di immagine, considerando la nascita recente nell’area di Mestre, Riviera e Miranese di tanti supermercati di nuova generazione. La speranza dei dipendenti, quasi tutti con famiglia e figli a carico è quella di poter essere ricollocati in altre filiali dei Maxì, anche se l’azienda è apparsa più intenzionata a procedere con i licenziamenti. «Facciamo appello anche alle istituzioni del territorio», spiegano i dipendenti, «perché siano salvati i nostri posti di lavoro». Intanto la notizia era sulla bocca di tutti ieri a Oriago e i residenti si sino subito schierati dalla parte dei dipendenti. «Faremo partire una immediata raccolta di firme in modo che da qui a fine giugno si posso scongiurare anche con le nostre pressioni la chiusura di questo supermercato che rappresenta da decenni un punto di riferimento per una zona popolosa come quello di Oriago che altrimenti rischia di trasformarsi sempre più in un dormitorio». L’azienda, contattata ieri, non ha dato risposte.

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