Chiede la prova del Dna per scoprire il vero padre

San Donà. L’iniziativa di un 42enne che si è rivolto a un investigatore privato «Voglio dare un nonno a mio figlio e poter prendere il cognome di mio papà»
Jesolo (VE):.La spiaggia..02/08/2001 © Light Image Studio..Morsego.
Jesolo (VE):.La spiaggia..02/08/2001 © Light Image Studio..Morsego.

La prova del Dna per scoprire il vero papà. Figlio di un noto imprenditore jesolano, un 42enne di San Donà ora chiede la prova incontrovertibile del Dna. Una storia che inizia in una calda estate degli anni Settanta. La futura mamma, una bella ragazza sandonatese, conobbe questo giovane di Jesolo, rampollo di una facoltosa famiglia di Jesolo, con il quale ebbe una breve storia d'amore. Rimase incinta, ma la famiglia di lui non volle saperne di quella ragazza che si fece da parte senza opporsi e rassegnandosi a una nuova vita da solo con il bimbo. Questi prese il cognome del nuovo marito. Ma 20 anni fa venne a scoprire del vero padre, una persona molto facoltosa di Jesolo. La sua battaglia per il riconoscimento è ancora in corso, a maggior ragione oggi che questo 42enne di San Donà ha avuto un figlio e vorrebbe che avesse un vero nonno e le certezze e riferimenti familiari che lui, in un'infanzia difficile, non ha avuto. Si è rivolto a un'agenzia investigativa, la "Faro" dell'ex maresciallo dei carabinieri Giulio Vasta.

L'investigatore ha lavorato sul caso per alcuni mesi e ha già trovato tutto quanto gli serviva, andando a ritroso nel tempo, scovando testimoni e amici che sapevano tutto di quel rapporto tra la ragazza di San Donà e lo jesolano della nota famiglie che non aveva riconosciuto il piccolo. Con l'avvocato di Pordenone Cesare Perosa adesso vogliono andare fino in fondo anche davanti al tribunale. Nell' ultima udienza doveva comparire il padre adottivo, trasferitosi nel frattempo nel Veneziano, ma non si è presentato. I prossimi passi del 42enne e del legale, dunque, sono quelli di chiedere l'accompagnamento coatto del padre adottivo, perché testimoni di non essere il padre pur avendolo riconosciuto a suo tempo dandogli il cognome, e la prova del Dna per il vero padre che porrebbe fine a tutti i dubbi sul riconoscimento. «È quello che chiediamo», spiega il 42enne agente di commercio di San Donà, «prima di tutto che il mio padre adottivo racconti tutto ai giudici, il fatto di avermi riconosciuto, poi del mio vero padre. La prova del Dna, successivamente, non lascerà più dubbi in merito a questa storia. Voglio che mio figlio abbia un nonno vero, il suo, e voglio anche avere il cognome di mio padre naturale. Attraverso l'agenzia investigativa cui mi sono rivolto ho avuto tutte le certezze che cercavo e che prima avevo solo sentito dire da amici e conoscenti. Adesso spero che il mio vero padre venga da me e da suo nipote».

Giovanni Cagnassi

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