Chiazze nell’acqua, mucillagine tra i bagnanti
JESOLO. I pescatori se ne erano accorti già da giorni perlustrando le coste con le loro imbarcazioni. La mucillagine è arrivata verso la riva, anche a meno di un chilometro dalla battigia. Fino a due o tre giorni fa era ancora a 5 miglia dalla costa, ma già ben evidente con infiorescenze ben sviluppate grazie all’aumento delle temperature diventate nuovamente torride sia per l’aria sia per l’acqua.
Ieri tanti turisti le hanno fotografate impauriti così come gli operatori del turismo che 30 anni fa esatti dovettero capitolare a causa delle alghe che invasero il nostro mare. Appena si è alzato un po’ di vento le enormi chiazze gialle si sono spostate verso la riva. La situazione è ancora abbastanza accettabile e ancora non è il caso di drammatizzare. Acque invce ancora perfette, grazie soprattutto al gioco delle correnti a Caorle e Bibione. Parola della Capitaneria di Porto che sta monitorando il fenomeno.
Trent’anni fa l’invasione della mucillagine era stata tremenda tanto che le disdette fioccarono da tutta Italia ed Europa, mentre gli albergatori sfruttavano i soldi pubblici per costruire le piscine e tentare di bloccare la dalla turistica. Il sindaco Valerio Zoggia non appare però preoccupato e da vecchio lupo di mare tranquillizza tutti.
«Basta la prima pioggia e un po’ di vento» , spiega il sindaco, «e tutto si metterà a posto. Era successo anche l’anno scorso con un falso allarme. È il caldo che le fa crescere queste infiorescenze del tutto innocue ma certo non belle a vedersi in mare. Il fenomeno è sotto controllo e destinato a fermarsi».
Gli scienziati ed esperti di ambiente e inquinamento stanno studiando il fenomeno. Lo attribuiscono al caldo tropicale e alle sostanze inquinanti scaricate nei nostri mari. Quanto alla costa veneziana, il fenomeno dovrebbe essere comunque passeggero e limitarsi a qualche giornata di particolare caldo. La poggia dovrebbe sistemare tutto già nei prossimi giorni. —
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