Chiatte contro il ponte nessuno le ha rimosse

Chioggia. Hanno danneggiato la struttura translagunare per la mareggiata Sono lì da un anno nonostante le numerose proteste dei pescatori
Di Diego Degan

CHIOGGIA. Le chiatte sono ancora lì, “spiaggiate” accanto al ponte translagunare. Dovevano esser rimosse entro giovedì sera, ma così non è stato. Un giorno in più o uno in meno, non farebbe poi questa gran differenza, se non fosse che le chiatte si trovano lì da un anno abbondante. Per la precisione dal 6 febbraio del 2015 quando, a causa di un’altra memorabile giornata di maltempo, ruppero gli ormeggi cui erano fissate e furono trascinate, lungo i canali, fino al ponte translagunare. Giovedì hanno causato i danni più evidenti, sbattendo ripetutamente, con la loro enorme mole, contro i sostegni del ponte, rompendo cemento, murature e danneggiando cavi elettrici. Per fermarle, prima che mettessero in pericolo lo stesso traffico stradale, era intervenuto il personale dell’Anas, che aveva ripristinato gli ormeggi.

Ma, evidentemente, ogni nuova giornata di maltempo potrebbe far ripetere questa situazione di pericolo. Oltretutto, alcuni pescatori della Coopesca, al lavoro nei vivai di caparozzoli in quella zona, avevano corso il rischio che le chiatte, libere dagli ormeggi, li colpissero in pieno. Tutte queste circostanze avevano fatto sì che il centralino della Panfido, società proprietaria della Allibo Alto Adriatico, a sua volta proprietaria delle chiatte e, attualmente, in liquidazione, diventasse bollente per le telefonate di protesta, ricevute da più parti, compresi privati e amministrazione comunale, tanto da indurre a quella promessa, «entro stasera le tiriamo via», riferita anche dalla consigliera regionale Erika Baldin. Una promessa disattesa, come è stato disatteso, da più di un anno, il dovere (almeno civico) di spostare quei natanti.

A chi tocca? Ai proprietari, dal punto di vista materiale. Da quello amministrativo, invece, la competenza è del Provveditorato interregionale opere pubbliche (erede del disciolto Magistrato alle acque) i cui solleciti ai proprietari (se ci sono stati) non hanno avuto effetto. Eppure, sin da febbraio 2015, gli allevatori di caparozzoli che operano in zona avevano lamentato i danni ai loro vivai (blocco del ricambio dell'acqua) e lo spettacolo delle chiatte abbandonate, anche per chi visita Chioggia come turista, non è certo dei più edificanti. L’altro giorno il maltempo sembrava aver favorito la rimozione, anche per il fatto di aver innalzato il livello dell’acqua e reso più semplice l’intervento dei rimorchiatori. Invece nulla, ancora una volta.

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