«Chiarezza e trasparenza sul buco del Palacinema»

I professionisti che avevano preso parte al percorso partecipato del Comune chiedono al sindaco cosa si farà nell’area. Il “palazzetto” resta ancora nei piani

LIDO. Palacinema, un po’ di luce su quel “buco”. È quello che chiedono con una lettera al sindaco Luigi Brugnaro il gruppo di architetti e ingegneri, molti dei quali lidensi, che avevano preso parte con le associazioni ambientaliste del Lido al progetto partecipativo lanciato dal Comune in parallelo con l’approvazione del piano di recupero dell’area, per stabilire un progetto di riutilizzo dell’area ancora occupata dal cantiere dell’impresa Sacaim-De Eccher, di fatto fermo dal «tramonto» del mega-Palazzo del Cinema mai costruito. I professionisti (Salvatore Lihard, Giancarlo Carnevale, Mario Dalla Costa, Bruno Amendola, Mauro Artioli, Marco Zanetti, Piero Ciriotto, Carlo Zago, Alessandro e Gilberto Scarpa, Claudio Gera) chiedono a Brugnaro trasparenza sulle scelte per il recupero dell’area del Palacinema, anche in base al fatto che esiste ancora un documento preliminare del maggio scorso - predisposto sotto la gestione del commissario Vittorio Zappalorto - acquisito di recente con accesso agli atti, che parla ancora della realizzazione di un palazzetto multifunzionale di 2500 metri quadri che dovrebbe essere utilizzato dalla Biennale per il mercato del cinema. «Pochi giorni fa, durante la Mostra del Cinema - hanno spiegato ieri architetti e ingegneri autori dell’iniziativa - il presidente della Biennale Paolo Baratta ha parlato della realizzazione di un’arena al posato del «buco».

Il sindaco invece in precedenza ha parlato di sua chiusura, di piantumazione dell’area con alberi e piante. Ma intanto è ancora in vigore anche questo documento preliminare che - sulla base dell’accordo transattivo raggiunto a suo tempo con Sacaim, per un importo di 28 milioni di euro - prevede appunto la costruzione del palazzetto. Vorremmo sapere dal sindaco quale di tutte queste ipotesi verrà realmente percorsa e con quali tempi, riaprendo anche quel progetto di partecipazione dei cittadini che il Comune aveva lanciato, ma che si è nel frattempo interrotto».

In attesa di risposte da parte del sindaco, l’impressione è che lo stesso Brugnaro non sappia ancora bene cosa fare dell’area del Palacinema con il suo buco, anche perché tutto è legato al buon esito della transazione in corso con Sacaim-De Eccher. Forte di un accordo stipulato per costruire un palazzetto da 28 milioni di euro, l’impresa per ora non accetta la proposta di costruirne un altro più piccolo (si parla infatti, stranamente di Variante in riduzione) a non più di 16-20 milioni di euro. E se si deciderà di non costruirlo affatto, chi pagherà comunque all’impresa l’ovvio risarcimento danni che chiederà rivolgendosi al Tar? Tutte domande ancora senza risposta.

Enrico Tantucci

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