Chiara se ne è andata con il taxi colorato
San Donà. La sorella aveva chiamato nei giorni scorsi “zia Caterina” per regalarle l’ultimo sorriso
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - MANZATO CHIARA
SAN DONÀ. Quel taxi colorato tra fiori e disegni le ha donato l’ultimo sorriso che rimarrà per sempre. Chiara Manzato, mamma 51enne di San Donà, si è spenta all’ospedale di via Nazario Sauro dopo aver lottato contro una grave malattia senza mai mollare. I funerali saranno celebrati oggi alle 10 nel duomo cittadino. Lascia il marito Claudio Mattiuzzo, i figli Fabio e Riccardo, di 14 e 13 anni, la sorella Susanna a lei tanto attaccata e tutti i parenti e amici.
Proprio la sorella aveva chiamato a San Donà nei giorni scorsi il taxi colorato di Caterina Bellandi, la “zia Caterina” che da Firenze gira in tutta Italia con la sua Onlus che dona speranza e forza ai malati terminali, soprattutto i bambini. Era stata a San Donà lo scorso febbraio per Chiara Duse, cantante di 24 anni morta per una grave malattia, ed è arrivata subito a San Donà quando Susanna, vicina di casa della Duse, l’ha chiamata per incontrare la sorella anche lei giunta ormai alle ultime ore di vita, ricoverata all’ospedale di San Donà.
«Mia sorella Chiara», ricorda Susanna, «era una mamma a tempo pieno, casalinga che si è dedicata alla sua famiglia sempre, vicina al marito e ai figli a lei tato attaccati. Una donna battagliera che non ha mai avuto paura in questo difficile periodo. La malattia non l’ha mai piegata. Abbiamo pensato a zia Caterina con il suo taxi dopo averla conosciuta quando morì Chiara Duse perché noi le abitiamo vicino. E lei è arrivata con quel sorriso a parlare con mia sorella e ad aiutarla nelle sue ultime ore di vita. Ci è servito e crediamo che l’iniziativa del taxi colorato di Caterina Bellandi sia una di quelle cose in cui credere».
La Bellandi stessa, da San Donà, ha raccontato la sua storia. La morte del marito tassista Firenze per una grave malattia, la decisione di proseguire nella sua attività, aiutando e trasportando gratuitamente le famiglie dei bambini malati terminali all’ospedale di Firenze, la crescita della sua attività e il sostegno a tutti quanti chiedono il suo aiuto.
Una telefonata e zia Caterina arriva, trasformando in supereroi i bambini, dando amore ed energia gli adulti. Così ha fatto anche con Chiara Manzato, parlandole calorosamente negli ultimi istanti di vita. Quella del taxi di Caterina Bellandi è una strada che non ha mai fine, purtroppo, ma che sta unendo giorno dopo giorno una catena di energia e d’amore che a sua volta non finirà mai.
(g.ca.)
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