Chi ha lasciato gli involucri voleva spaventare

VENEZIA. Il procuratore aggiunto Adelchi D'Ippolito e gli investigatori della Digos veneziana non sembrano avere dubbi: chi ha lasciato quei due involucri nel cortile di Palazzo Ducale lo ha fatto intenzionalmente. Non si tratta di una distrazione, di un atto superficiale di un visitatore o di un dipendente che ha gettato via i due oggetti: chi li ha lasciati voleva creare allarme, voleva spaventare, approfittando del clima creato dagli attentati degli estremisti islamici in tutta Europa, voleva che - almeno inizialmente - si pensasse ad un ordigno pronto a scoppiare.
Due le circostanze che fanno propendere gli iqnuirenti per questa ipotesi. Ii due finti ordigni erano confezionati minuziosamente: da una certa distanza sembravano due salsicciotti, visto che la carta che copriva i cristalli di quarzo all'interno dell'involucro attorno era legatra con dello spago, inoltre si trattava di carta collor ruggine che a un primo esame visivo poteva sembrare un contenitore fatto di metallo.
In secondo luogo i due involucri erano stati posizionati, non erano stati abbandonati o gettati in un angolo, come potrebbe accadere a qualcuno che vuole liberarsi di un rifiuto, ciascuno era stato appoggiato sopra la grata di un tombino. Le indagini, di conseguenza, sono indirizzate a trovare elementi per comprendere chi e per quale motivo ha voluto ideare un gesto simile. Vendicarsi per qualche torto subito? Mettere in difficoltà chi è responsabile della sicurezza del museo? O, semplicemente, dimostrare che compiere un attentato potrebbe essere piuttosto facile.
Nella tarda mattina di oggi, nel suo ufficio in Procura a Piazzale Roma, il procuratore aggiunto D'Ippolito ha riunito il questore Sanna, il dirigente della Digos, la presidente della Fondazione Musei civici, che gestisce anche Palazzo Ducale, e la sovrintendente Emanuela Carpani, i cui uffici sono nel principale e più frequentato museo della città lagunare. Nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni al termine dell'incontro, ma è evidente che solno state prese in esame la misure di sicurezza da prendere da subito.
Quello che è accaduto, infatti, dimostra che esiste un "buco" nelle misure di sicurezza di Palazzo Ducale: se a lasciare i due involucri è stato un visitatore o lo ha fatto prima della chiusura di ieri sera o si è introdotto durante la notte nel museo. In entrambi i casi gli addetti alla sicurezza avrebbero dovuto accorgersi di quegli oggetti lasciati nel cortile o comunque dell'intruso che si è intrufolato all'interno. Non è esclusa, almeno per ora, l'ipotesi che a lasciare gli involucri sia stato chi può frequentare Palazzo Ducale liberamente anche negli orari di chiusura.
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