«Chi ha colpito voleva fare male ora dovrò operarmi di nuovo»
Camponogara. Parla Giacomo Nardo, il diciottenne picchiato alla discoteca Story a Villa del Conte «Volevo difendere un’amica da un malintenzionato, l’aggressore era esperto di arti marziali»
FIESSO. «Ora dovrò di nuovo andare in ospedale per farmi operare. Chi mi ha colpito nella discoteca padovana, sapeva dove colpire per fare male, mi ha rovinato la faccia. Io volevo difendere un’amica da un malintenzionato. Chi ha compiuto questo dovrà risponderne alla giustizia». A dirlo è Giacomo Nardo nel giardino della sua abitazione a Fiesso. Giacomo è ancora dolorante per l’aggressione subita nella discoteca Story di Tremarende a Villa Del Conte. Chiarisce subito, però, che i titolari e il personale della discoteca, dopo aver saputo dell’aggressione in questi giorni, si sono comportati benissimo. Il titolare della discoteca ha anche telefonato personalmente al giovane ed è intenzionato a fargli visita per capire come sta. Il giovane frequenta l’istituto superiore Dante di Dolo una scuola specializzata in recupero serale degli anni scolastici.
«Quella discoteca», spiega Giacomo Nardo, 18 anni compiuti lo scorso marzo, «la frequento da diverso tempo e mi sono sempre trovato bene perché solitamente fa molta selezione all’ingresso. Non lascia passare tipi sballati o attaccabrighe. A un certo punto ho visto un’amica in difficoltà. Un giovane continuava ad importunarla e, a quel punto, sono intervenuto chiedendogli in maniera decisa di smettere di darle fastidio».
Dopo un alterco, il gruppo dei ragazzi di Camponogara con cui era Giacomo, e quelli trovati in discoteca sono stati divisi. All’uscita, però, al parcheggio della discoteca, poco prima di chiamare il taxi, è scattata l’aggressione.
«Il ragazzo che mi ha colpito», spiega Giacomo, «sapeva di fare male. Ho saputo che i movimenti erano quelli di un’arte marziale. Non contento il suo amico mi ha anche tirato un calcio mentre ero a terra». Il giovane ha riportato un trauma cranico, punti di sutura al volto, il setto nasale rotto e deviato e, nei prossimi giorni, dovrà subire un altro intervento. «Mia madre Nicla», spiega Giacomo, «ha incaricato un avvocato penalista per procedere contro chi mi ha ridotto così. Ho spiegato tutto ai carabinieri».
Tanti amici ieri mattina e ieri pomeriggio, saputa la notizia, sia a Fiesso che a Camponogara, dove il ragazzo ha la residenza, hanno fatto visita al giovane per portare loro la solidarietà. «Mi hanno dato», spiega Giacomo, «diverse settimane di prognosi. Ora riposerò e cercherò di dimenticare questo brutto episodio anche se sarà difficile. Certo, quello che mi è successo non mi fa cambiare idea se dovessi difendere un’amica».
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