Chi era Niccolò Mattia Coppola, il 25enne morto in auto sulla Triestina

La tragedia giovedì 23 gennaio. Solo quattro giorni prima la compagna aveva postato un’immagine della creatura che portava in grembo

Marta Artico
Niccolò Mattia Coppola
Niccolò Mattia Coppola

A marzo sarebbe diventato papà di una bimba nata dal grande amore per la compagna Siria, che da Milano si era trasferita a Venezia, per iniziare una nuova vita con lui. I sogni di Niccolò Mattia Coppola si sono spezzati giovedì mattina, 23 gennaio, sull’asfalto bagnato della Triestina.

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Il giovane arrivava da Meolo, dove stava sistemando l’abitazione nella quale sarebbe andato a vivere a breve con la sua nuova famiglia. Si stava recando al lavoro alla Fincantieri, dove aveva preso servizio da pochi mesi, quando all’altezza dell’intersezione con via Paliaga, la sua Alfa Romeo si è schiantata contro il tir.

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Niccolò Mattia Coppola con la compagna Siria Cantatore

La famiglia di Mattia è originaria della provincia di Brindisi, ma lui era nato a Marghera. Classe 1999, aveva ancora tutta la vita davanti e un mare di desideri da realizzare. Solo quattro giorni fa la compagna, anche lei giovanissima, con la quale condivideva la vita, aveva postato un’immagine in 3D della creatura che portava in grembo, e che sarebbe nata a marzo, rendendolo un giovane padre: «Ti amiamo già tantissimo. La mamma e il tuo papà ti aspettano con ansia».

La coppia aveva scelto anche il nome, Lilith. Un dramma nel dramma, che ha lasciato nello sconforto una famiglia intera.

Il post della compagna Siria
Il post della compagna Siria

«Mio fratello era disponibile, sempre pronto ad aiutare gli altri, non ce n’erano come lui» racconta Marta Coppola, la sorella, «era talmente buono che le persone talvolta si approfittavano di lui. Dava una mano a chiunque glielo chiedesse e per questo era pieno di amici, una persona bella, un’anima buona, in tutti i sensi».

A rendere perfetta la sua vita, era arrivata Siria, la sua compagna, che per lui aveva deciso di lasciare Milano e dare una svolta alla sua vita. «Erano follemente innamorati» racconta ancora «il loro era un amore che pochi trovano».

La coppia risiedeva tra Marghera e Meolo, stava ristrutturando la casa di famiglia, dove si sarebbe trasferita ad abitare non appena tutto fosse stato pronto. Oltre alla compagna, la più grande passione di Niccolò, erano i cani: «Quando vedeva un animale maltrattato, senza padrone, abbandonato, non poteva fare a meno di prenderlo con sé». Ed è così che erano arrivati i suoi due amici a quattro zampe, Iris, presa qualche anno fa, un pastore tedesco, e Bianca, l’ultima adottata, un American Bully con una storia triste alle spalle: «Anche se stava per nascere la bimba, non ce l’ha fatta e quando ha saputo cosa le era successo, ha deciso di adottarla, ma lui era fatto così».

E poi gechi e furetti. Un amore sconfinato quello per gli animali. Aveva studiato ragioneria e prima di trovare impiego alla Fincantieri, aveva lavorato ai cantieri Crosera di Portegrandi. Quella strada, la conosceva molto bene. La sorella ha impresse nella mente le ultime ore passate con lui, il ricordo che rimarrà più di tutti scolpito nella sua mente e nel suo cuore: «Lo scorso fine settimana abbiamo passato molte ore assieme, nella casa nuova, in compagnia. Abbiamo sistemato il giardino per il nuovo cane, per quando si sarebbero definitivamente trasferiti tutti assieme». Il resto, è cronaca di un dramma. 

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