Checchin e Tessari: «Votate per me»

I due candidati non temono “l’effetto Mose”. Il sindaco: «Non ho nemmeno l’indennità». Lo sfidante: «Pensiamo a noi»
Di Filippo De Gaspari

SPINEA. Spinea sceglie tra due continuità. Quella degli ultimi cinque anni e quella dei dieci precedenti. Due candidati, entrambi hanno già indossato la fascia da sindaco, mettendo la firma su progetti, iniziative e idee per la città. Gli spinetensi hanno insomma parecchio materiale per poter decidere domenica 8 al ballottaggio, che si svolgerà in un’unica giornata dalle 7 alle 23.

Silvano Checchin, sindaco uscente, al primo turno ha incassato un rassicurante margine di 17 punti percentuali sull’avversario.

Claudio Tessari nelle ultime due settimane ci ha messo la faccia per tentare di recuperare il distacco, sapendo che stavolta non ci sarà il traino del voto europeo.

Sfumati tutti o quasi gli apparentamenti con gli esclusi del primo turno. Lo avevate messo in conto?

Checchin: «I tempi erano stretti, è mancata, soprattutto con Buongiorno Spinea, la conoscenza e il rapporto. La loro civica è rappresentata da molte anime, non tutte hanno voluto il confronto. Apprezzo però la bravura del loro candidato, che ho invitato a lavorare con noi per la città».

Tessari: «Io punto sugli elettori, non sui candidati. Credo che chi ha votato altre liste il 25 maggio, oggi possa orientare il suo voto su di me che rappresentano una civica che ha ottenuto un grande risultato, a differenza dell’altro candidato che rappresenta soprattutto un partito».

Quali sono i timori per questo ballottaggio e cosa può giocare a vostro sfavore?

Checchin: «Sicurezza non ce n’è mai fino alla fine, io chiedo ai cittadini di confermare il voto di 15 giorni fa. La preoccupazione è che pochi scelgano di recarsi alle urne, anche per i fatti accaduti in laguna, ma spero che si valuti la circostanza differente: nel nostro caso la politica c’entra fino a un certo punto, al primo posto c’è la passione».

Tessari: «È una partita aperta, il ballottaggio tradizionalmente registra minor partecipazione, ma io conto che si muovano quei 6 mila che non hanno votato al primo turno e che, ricordo, hanno il diritto e la possibilità di farlo domenica».

Cosa accadrebbe se Spinea andasse in mano al vostro avversario?

Checchin: «Ci sarebbe un’amministrazione meno trasparente e imparziale e inoltre avremo ancora una volta una gestione del territorio come è stata fino a cinque anni fa: un piano urbanistico che non tiene conto della necessità di contenimento del suolo e di regole uguali per tutti».

Tessari: «Ci aspetterebbero altri cinque anni di immobilismo, come quelli appena trascorsi, con zero opere pubbliche e una città intristita, diventata più grigia, che non ha nemmeno più le manifestazioni che l’avevano fatta emergere nel comprensorio».

Qualche anticipazione per la futura giunta: sceglierete in base alle competenze o sulla base delle preferenze ricevute?

Checchin: «Decideremo in base a molti fattori e aspetti, ma sarà una giunta con una forte presenza femminile».

Tessari: «L’una e l’altra cosa: se ci sono persone nelle liste che hanno capacità non mancheranno di dare il loro contributo, come lo farà chi ha portato a casa il risultato».

Se lunedì sarete sindaci, quali saranno le prime cose da fare subito?

Checchin: «Lavoreremo per istituire un fondo di solidarietà e per completare al più presto le opere in corso, soprattutto la tangenziale nord».

Tessari: «Più vigili in strada subito, meno tasse sulla casa e sburocratizzazione per impedire di vedere ancora cittadini in coda all’ufficio tributi come in questi giorni. I bollettini si possono anche mandare a casa».

Influenze del “terremoto Mose” sul voto amministrativo di Spinea? Le vicende e gli arresti di Venezia potrebbero pesare anche qui?

Checchin: «Mi auguro di no. Ho deciso di rinunciare all’indennità di carica facendo politica per passione, credo sia un segnale di come intendo amministrare e che mi mantiene distante da ciò che è accaduto e che provoca disgusto nei cittadini».

Tessari: «Parliamo della realtà di Spinea, siamo distanti anni luce da quei fatti. Qui si lavora per amministrare, abbiamo dimostrato entrambi di essere corretti e su questo metto la mano sul fuoco anche per il mio sfidante. Ci sentiamo tranquilli».

Che campagna elettorale è stata? C’è qualcosa che rimproverate al vostro avversario?

Checchin: «È stato un confronto abbastanza centrato sui temi, non mi è piaciuto però l’ultimo volantino di Tessari, dove si vuole far passare l’immagine di un sindaco che non ha fatto nulla per Spinea, dopo che abbiamo messo 13 milioni di investimenti. Non è modo di far politica, una città è fatta di tante cose: per una buca non coperta, altre dieci sono state sistemate».

Tessari: «Tutto sommato è stata una campagna elettorale tranquilla. A Checchin però rimprovero di aver strumentalizzato il discorso dell’indennità non percepita. Sembra che possa fare il sindaco solo chi ha altri redditi, è pensionato o ricco. A mio parere è stata una caduta di stile».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia