Cgil, appello al Comune «Trattative da riaprire»

Il sindacato sottolinea che da quasi un anno ormai le relazioni sono interrotte «I lavoratori di Ca’ Farsetti sono di fronte a improvvisazioni e immobilismo»
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 10.12.2015.- Protesta dipendenti comunali davanti a Cà Farsetti.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 10.12.2015.- Protesta dipendenti comunali davanti a Cà Farsetti.

VENEZIA. «Quasi un anno di nuovo governo della città ed invece del cambiamento promesso solo improvvisazione, immobilismo e sconcerto tra i lavoratori». È l’avvio della lunga nota della Cgil Funzione Pubblica che denuncia tutte le difficoltà nei rapporti e nelle relazioni sindacali con la giunta Brugnaro, di fatto interrotte.

«La nuova delegazione trattante di parte pubblica ha disdettato a dicembre il contratto integrativo vigente», si legge, «e finora non ha ritenuto opportuno avviare il rinnovo del nuovo integrativo. Nel frattempo, continua sempre in maniera unilaterale a decidere l’utilizzo del fondo,senza contrattazione, rinnovando gli incarichi, stravolgendo l'utilizzo degli istituti contrattuali (turni, orari, straordinari, riposi). Le richieste di confronto sindacale sulle situazioni problematiche dei diversi servizi e settori del Comune, vengono continuamente disattese o impostate su una netta chiusura. Dopo le provocazioni sull’abolizione della timbratura da parte del sindaco si è passati ad un irrigidimento burocratico e di rispetto ossessivo dell’orario stesso senza andare a verificare prima di tutto il risultato del lavoro effettivamente svolto. Dopo il nuovo blocco del salario di produttività non si ritiene opportuno affrontare la situazione in maniera trasparente sul superamento delle sanzioni a seguito del mancato rispetto del Patto di stabilità».

E ancora la Cgil: «Nello stesso tempo non si utilizza a tale destinazione come nel 2015 la parte residua del fondo stabile anche se in via transitoria. Ma si preferisce veicolare nuove impostazioni sull’ipotetico futuro salario di produttività che privilegiano solo la produttività individuale escludendo molti lavoratori. Si annunciano processi di riorganizzazione a partire dalle Municipalità, dagli accorpamenti delle scuole, dal sociale creando disorientamento, incertezze che alla lunga provocano immobilismo ed indebolimento dei servizi».

Si chiede di avviare «la sessione per il nuovo integrativo aziendale aggiornando la parte normativa e, in attesa del superamento delle penalizzazioni, contrattando la destinazione delle attuali risorse. Di realizzare il confronto sulla riorganizzazione con tavoli articolati per i diversi settori coinvolti». E infine «in previsione del superamento del blocco delle assunzioni avviare il confronto sul piano assunzioni e il futuro del personale a tempo determinato. Per la discussione sul merito e il fatto che ogni dipendente deve ricevere gli incentivi sulla base del lavoro e dei risultati conseguiti è determinante che questa valutazione debba avvenire prima di tutto guardando i servizi, gli uffici, privilegiando il lavoro di squadra e le condizioni di lavoro».

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