Cervello, storico intervento all’ospedale dell’Angelo
Potrà finalmente camminare senza problemi, fare la patente e anche dedicarsi a qualche attività sportiva il 17enne padovano sottoposto a un delicato quanto storico intervento chirurgico all’Ospedale dell’Angelo.
Per la prima volta in Italia, infatti, è stato impiantato un elettrodo speciale che permetterà al giovane di evitare altre operazioni per quasi 30 anni, agendo con impulsi specifici direttamente sulla parte del cervello colpita dalla distonia, la patologia che gli creava improvvisi spasmi alla muscolatura, in particolare delle gambe. Una patologia che il ragazzo aveva in forma genetica e che si è poi manifestata con l’arrivo dell’adolescenza. «Siamo di fronte a una di quelle eccellenze che caratterizza il nostro ospedale», ha sottolineato il direttore, Onofrio Lamanna. «Un fiore all’occhiello della nostra chirurgia che ha visto collaborare a stretto contatto le unità di neurochirurgia, neurologia e neuroradiologia. L’Angelo è un centro di riferimento regionale per la distonia, abbiamo già avuto una ottantina di casi trattati, ma per la prima volta su un paziente è stato impiantato un sistema esclusivo di stimolazione cerebrale che in genere veniva utilizzato per altre patologie come il Parkinson. Il costo di questo impianto è di 25 mila euro, cifra pagata dall’Asl 12 facendo economia su altre voci. Ma calcolando che è garantito fino anche a quasi 30 anni, eviterà nello stesso arco di tempo almeno sei operazioni al ragazzo, al costo di 16 mila euro l’una, visto che gli elettrodi usati in precedenza si scaricavano dopo 3-4 anni».
Il primario di Neurologia, Rocco Quatrale ha rimarcato come «il ragazzo verrà seguito per i prossimi 3-6 anni almeno, dal momento che la stimolazione va oltre quello che i farmaci possono fare solo in parte, ma il miglioramento sarà progressivo. L’elettrodo ha batterie con durata di 48 ore, ma ha la caratteristica di poter essere ricaricato in wireless. Il paziente dovrà solo appoggiarsi sul collo una speciale sciarpa collegata alla rete, e che ricaricherà in breve tempo la batteria come fosse un telefonino».
L’intervento chirurgico è stato eseguito il 9 dicembre, ed è durato dalle 9 alle 13.30 circa. Il paziente era sveglio, così da poter dare tutte le indicazioni ai chirurghi sulle sue sensazioni mano a mano che procedeva l’operazione. «Al ragazzo sono stati praticati due piccoli fori sul cranio, attraverso i quali passano i fili che incidono sulle parti del cervello che vanno stimolate per controbattere la distonia», ha spiegato Franco Guida, primario di Neurochirurgia. «I fili poi passano sotto la cute fino al collo, da dove poi spunta l’elettrodo. In questo modo possiamo interferire sul disturbo, non potendolo ancora guarire, interrompendo il percorso dell’errato segnale nervoso che avrebbe causato ancora il fastidioso movimento in particolare dei piedi del ragazzo. Paziente che è già stato dimesso e che dopo le feste potrà tranquillamente tornare a scuola. Non potrà giocare a calcio, perché la testa andrà salvaguardata, ma magari fare qualche attività sportiva diversa, e soprattutto prendere la patente ora che i suoi piedi rimarranno al loro posto». L’uso del neurostimolatore utilizzato in questo caso è stato approvato dal Comitato etico che segue queste situazioni, con la prima visita del ragazzo fatta in aprile e tutto il procedimento concluso questa settimana con le dimissioni del paziente.
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