Certosa e Sant’Andrea la proprietà al Comune

Giovedì va in commissione la delibera sul federalismo demaniale. Un passo decisivo per il grande progetto di parco urbano. Previsto un ponte galleggiante
Di Alberto Vitucci

Sant’Andrea e la Certosa al Comune. Prende forma il nuovo grande progetto di parco urbano in laguna con il trasferimento in proprietà a Ca’ Farsetti di due importanti beni demaniali: le isole della Certosa e di Sant’Andrea. La prima già in concessione con la Legge Speciale; la seconda, con i suoi preziosi monumenti come il forte del Sammicheli, abbandonata dopo anni di gestione militare.

Dopo la firma dell’accordo tra Comune, Agenzia del Demanio, Soprintendenza e Segreteria regionale dei Beni culturali, la vicesindaco e assessore al Patrimonio Luciana Colle ha portato la delibera in giunta. Approvando l’accordo di valorizzazione previsto dal Decreto legislativo 85 del 2010. Prevede il trasferimento in proprietà al Comune di Venezia dei «complessi immobiliari dello Stato denominati «Isola della Certosa» e «Forte Sant'Andrea» dichiarati di interesse culturale ai sensi del Decreto Legislativo 42/2004».

Un testo riveduto e alla fine approvato dal sindaco Luigi Brugnaro, che ha deciso di sostenere il progetto in continuità con le amministrazioni precedenti. La delibera va adesso in commissione consiliare giovedì. Si tratta di un partenariato tra pubblico e privato. Da una parte il ministero dei Beni culturali e il Comune, dall’altra la società Vento di Venezia di Alberto Sonino, che ga depositato i progetti da qualche anno. Ci sono i piani e anche i finanziamenti per la conservazione dell’isola, come prevede la legge, e anche per lo sviluppo di attività economiche compatibili. Alla Certosa ci sono già darsene, una marina e attività di costruzione e manutenzione di barche. Ma anche un alberghetto, un ristorante, corsi di vela e attività sportive. Adesso il grande progetto elaborato da Tobia Scarpa con il contributo di esperti e ambientalisti. Prevede il rifacimento dei vecchi edifici militari in cemento armato, la creazione di punti di ristoro e foresterie.

«Non ci saranno aumenti di volumetrie e gli interventi saranno rispettosi dell’ambiente, come da progetti approvati», dice Sonino. Che ha garantito risorse consistenti per avviare in collaborazione con i ministeri e il Comune il grande parco urbano. La bonifica, quasi ultimata, è stata finanziata dalla Regione, e i terreni inquinati sono stati trasformati in prati verdi. Recuperata anche una parte delle preziose alberature sopravvissute al tornado di tre anni fa. Il collegamento con Sant’Andrea e il forte cinquecentesco sarà garantito da un nuovo ponte galleggiante.

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