Cereser: sul nuovo ospedale deve decidere il Consiglio

Il sindaco interviene per la prima volta sul nosocomio unico del Basso Piave Nessuna mossa azzardata ma la scelta di un iter condiviso con Jesolo
SAN DONA' DI P -. DINO TOMMASELLA - COLUCCI - MANIFESTAZIONE IN DIFESA DELL'OSPEDALE - IL SINDACO CERESER CON IL MEGAFONO
SAN DONA' DI P -. DINO TOMMASELLA - COLUCCI - MANIFESTAZIONE IN DIFESA DELL'OSPEDALE - IL SINDACO CERESER CON IL MEGAFONO



Nuovo ospedale del Sandonatese, il Comune convoca una commissione consiliare entro 10 giorni. E sarà quindi il Consiglio comunale a esprimersi su modalità, luoghi e servizi.

Per la prima volta, dopo la campagna elettorale, il sindaco, Andrea Cereser, affronta la questione ospedale nuovo e l’ipotizzata fusione tra le strutture di San Donà e Jesolo con un nuovo presidio che risponda alle esigenze del Basso Piave.

Cereser non si è finora sbilanciato, ma è stato più volte sollecitato dalla Lega a intervenire pubblicamente in merito. E lui ha scelto la via amministrativa senza comunicazioni affrettate e soprattutto senza forzature. È chiaro che sarà sempre la Regione a decidere, ma la posizione del Comune di San Donà, visto il sostanziale accordo con Jesolo, sarà fondamentale per dare un primo segnale che sarà seguito da altri Comuni.

Cereser ha espresso solo un breve commento: «I passaggi saranno prima in commissione consiliare per analizzare la questione fino in fondo e poi in Consiglio comunale per la votazione».

Il sindaco in passato si è espresso favorevolmente sulla possibilità di una nuova struttura che unisca i presidi di San Donà e Jesolo alle spalle del litorale. E aveva indicato la sede che la commissione nominata dalla Regione aveva individuato tra San Donà e Noventa, lungo la bretella che poi collega al litorale.

L’alternativa, da qualche tempo in auge anche nella Lega, sarebbe la zona tra Passarella e Caposile altro punto strategico che aveva caldeggiato il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia. Da Passarella in particolare era partito un moto spontaneo di proposta.

Una frazione che sta soffrendo, con le attività che resistono strenuamente, dalla conosciuta farmacia Pavanetto, alla pizzeria al taglio Forum Pizza, poi l’osteria Magna e Tasi, i due bar Centrale e da Concetti, e ancora imprenditori e artigiani che vedrebbero in un ospedale in questa zona la salvezza ora che sta per chiudere anche il supermercato.

Ma soffermarsi sul luogo è rischioso e potrebbe allungare i tempi. L’ex sindaca, ora assessora a Venezia, Francesca Zaccariotto, ha suggerito invece di non perdere un ospedale in città come quello di San Donà, per trasferirlo in zone isolate. Ed è stata criticata per l’interesse tardivo sull’ospedale, dalla Lega e dal consigliere Francesco Calzavara, poiché ritengono abbia sollevato un problema che non esiste.

Il nuovo ospedale potrebbe anche comportare un assorbimento della casa di cura Rizzola, che resterebbe altrimenti un corpo estraneo, mentre non verrebbe toccato l’ospedale di Portogruaro quale presidio contro le fughe di pazienti in Friuli. —



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