Cereser: «Sono rimborsi regolari»

San Donà. Il sindaco replica a Scegli Civica: attacco infame, sono disperati
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI PIAVE - FESTA DELLA LIBERAZIONE
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«Tempo fatto perdere agli uffici comunali per un attacco infame frutto di disperazione politica». Il sindaco Andrea Cereser (nella foto) risponde così in modo tranciante alle accuse della lista di opposizione Scegli Civica in merito ai rimborsi per alcuni tragitti, anche molto brevi, chiesti dal sindaco e gli amministratori. Oliviero Leo e Anna Maria Babbo hanno esaminato con cura tutti i rimborsi richiesti finora in giunta e carte alla mano hanno voluto porre una questione politica sulla scelte di chiedere anche pochi euro per viaggi affrontati all’interno del territorio comunale.

«Dopo aver fatto passare mesi agli uffici a spulciare carte, procurando un costo per l’amministrazione, Leo e Babbo, con il loro gruppo, hanno dimostrato due cose», aggiunge, «innanzitutto che non c’è alcuna irregolarità da parte dell’amministrazione. Poi quanto l’aver perso la poltrona, da parte dell’uno, e non averla ottenuta, da parte dell’altra, possa rodere».

Il sindaco ricorda come l’amministrazione sandonatese sia stata tra le prime in Italia a fare propria, con deliberazione del marzo dello scorso anno, la nuova normativa in termini di missioni e trasferte, ovvero quella più restrittiva rispetto alla precedente. Hanno scelto di applicarla retroattivamente al 2013, quindi dall’inizio dell’amministrazione Cereser, nonostante ciò non fosse dovuto. Tutte le missioni, anche quando effettuate con mezzo proprio, sono state rimborsate tenendo conto del costo del mezzo pubblico, quindi in maniera inferiore alle spese effettivamente sostenute.

«Ho ripetutamente invitato chiunque avesse dubbi a rivolgersi alla Corte dei Conti o alla Procura della Repubblica», conclude Cereser, «ciò non è mai avvenuto perché è evidente l’inconsistenza delle accuse rivolte».

Il vice sindaco, Luigi Trevisiol, che prima del divorzio, era con la lista Scegli civica, si rivolge a Babbo e Leo. «Annamaria Babbo ha mendicato per mesi un posto nella giunta che accusa. Peraltro non si è fatta scrupolo a richiedere il posto di Oliviero Leo, che avrebbe tranquillamente abbandonato al suo destino», ricorda, «questi comportamenti sono la prova che abbiamo fatto bene a non volerla nella nostra squadra». (g.ca.)

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