«Cereser non è legittimato torniamo subito al voto»
La sfida di Oliviero Leo al sindaco Cereser: «Torniamo alle urne». L’ex vicesindaco, a cui sono state revocate le deleghe aprendo la prima vera crisi in giunta, ora annuncia il suo obiettivo, ovvero mandare a casa l’amministrazione comunale di centrosinistra. E svela molti retroscena che riguardano anche esponenti della sua lista, Scegli Civica, non più evidentemente “con”, ma “senza” Cereser.
Parla a titolo personale, lui che è prossimo a una candidatura per le Regionali, come si mormora da tempo, e in una formazione che fa riferimento al centrodestra delle liste civiche, a meno di altre sorprese. Il primo bersaglio è Fabrizia Callegher, consigliere comunale della lista “Scegli civica con Cereser”, rimasta in maggioranza, la quale già ha annunciato querele.
«Callegher ha apostrofato una persona all’interno del nostro gruppo», ricorda, «dicendole espressioni davvero poco simpatiche, e mi chiedo come sia possibile mancare così di rispetto. Nell’estate 2013 voleva la dirigenza dei servizi sociali del Comune, ma non aveva i titoli. Poi la presidenza del Cda della Casa di riposo, ma era consigliere comunale e non poteva. Mi pare che questo sia interesse per le poltrone. Tutte queste richieste hanno testimoni e sono documentabili ovviamente».
Poi tocca al Partito Democratico, suo grande accusatore prima di formare il plotone di esecuzione che lo ha eliminato dalla giunta. «Noi rispettiamo i patti e il mandato dei cittadini», dice ancora Leo, «con il nostro 12,50 per cento di voti. Non ho mai votato contro, se non al nome del teatro chiedendo però solo un rinvio per un chiarimento sugli altri nomi proposti, mentre alle accuse di assenteismo rilancio dicendo di vedere attentamente e fare un paragone con gli altri assessori per capire chi era assente e chi no. Il vero problema è che oscuravo la mediocrità politica e amministrativa di Cereser e del Pd».
«Temevano il microfono mediatico per le Regionali», aggiunge, «ma ora non hanno la legittimità e consenso popolare per governare, quindi torniamo alle urne. Solo così il sindaco e la maggioranza potranno dimostrare di avere numeri e consenso contro le critiche e le dicerie che dipingono davanti ai cittadini un’amministrazione che non sta facendo nulla. Questa è, Francesca Zottis a parte, visto che ha preso i voti, una giunta di tecnici nominati ed è giusto vadano tutti a casa».
Giovanni Cagnassi
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