Cereser “licenzia” il suo vice Leo «Manca il rapporto fiduciario»

San Donà. Il colonnello dell’Esercito paga le posizioni intransigenti sull’ospedale unico e sul burqa «Il primo cittadino è sotto ricatto della parte più retrograda del Pd». “Scegli Civica” entra in crisi
Di Giovanni Cagnassi

Deposto il “colonnello”. Il sindaco Andrea Cereser ha ritirato le deleghe fiduciarie a Oliviero Leo, vicesindaco di San Donà. Ieri, nel primo pomeriggio, ha comunicato a Leo, colonnello medico dell’esercito italiano, ex assessore con il sindaco Francesca Zaccariotto e poi tra i fondatori di Scegli Civica con Cereser sindaco, la sua sofferta decisione.

 «A causa del venir meno di requisiti imprescindibili di fiducia ho deciso di revocare le deleghe attribuite al vicesindaco e di assumerle direttamente in via transitoria. Incontrerò presto il personale dei settori finora attribuiti al dottor Leo. Ritengo questo atto, cui giungo con rammarico e dopo una lunga riflessione, un gesto di responsabilità e chiarezza nei confronti della città. Il patto che tiene insieme le forze di coalizione prevede che vi sia una condivisione del programma, e la scelta, per chi assume il ruolo di assessore, d’impegnarsi non solo in attività di rappresentanza, ma soprattutto per lo sviluppo di progetti e servizi importanti per la città. Il ruolo di vicesindaco, inoltre, non può prescindere da elementi essenziali quali la collegialità su temi cruciali, a partire da quelli riguardanti la sicurezza e le scelte dei servizi sovracomunali. Ferma restando la stima umana e professionale verso Oliviero Leo, ritengo che queste condizioni siano venute meno. Ritengo che i cittadini, e gli stessi elettori della lista Scegli Civica, si attendano concretezza e pragmatismo nel perseguire gli obiettivi del programma di mandato. È necessario proseguire e completare i progetti e il programma che questa giunta si è dato, lavorando con il massimo impegno e nell’interesse pubblico».

Una personalità forte e determinata, ma anche proteiforme e debordante, Leo paga le posizioni intransigenti su temi come l’ospedale unico o il no burqa, che facevano impallidire il Pd. Ma è anche in odore di candidatura per le prossime regionali come riferimento di un gruppo di liste civiche e quindi insidioso. «Cereser è sotto ricatto della parte più retrograda del Pd», si limita per ora a commentare Leo, «che gli ha imposto questa decisione. Io non mi sono mai piegato, a differenza di chi nel mio gruppo per suo interesse soggiace a Cereser e al Pd».

Un de profundis per Scegli civica, e ora anche l’assessore Luigi Trevisiol scomunica il vice sindaco. Un clamoroso strappo tra i due che assieme erano approdati all'alleanza con il Pd per Andrea Cereser.

«Da cofondatore della lista non mi riconosco più nei comportamenti e nelle dichiarazioni di suoi componenti, a partire dal vicesindaco Leo», chiosa Trevisiol, «credo nella parola data e quindi nella lealtà espressa ormai oltre un anno e mezzo al progetto guidato Cereser, perciò trovo incomprensibile quello che appare, nei fatti, il venire meno ai patti, attuato dal vicesindaco. Non posso approvare né il ricorso sistematico, da parte del vicesindaco, a dichiarazioni provocatorie né la sua tolleranza verso forme fastidiose di pseudo-dissenso da parte di chi dovrebbe fare parte della maggioranza consiliare. Ritengo che questo atteggiamento ponga, di fatto, il vicesindaco al di fuori dei valori di pragmatismo e di progetto per la città attorno ai quali si è costituito il progetto Scegli Civica».

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