«Cerchiamo la terza colonna o un relitto»

I rilievi della Soprintendenza archeologica confermano la presenza di fronte al Ducale di un grande manufatto affondato
Di Enrico Tantucci

La terza colonna di Piazzetta San Marco - perduta e inabissata in acqua nel 1172, al momento dello sbarco, mentre veniva portata insieme alle “sorelle” del Todaro e del leone alato - probabilmente è davvero sepolta sotto il fango davanti al Molo, a sette metri di profondità, come sostiene il capitano e subacqueo veneziano Roberto Padoan, che chiede al sindaco Luigi Brugnaro di compiere un rilievo tomografico per dimostrarlo e eventualmente poi recuperarla dall’acqua. E Brugnaro ha intenzione di verificarlo chiedendo al Soprintendente l’autorizzazione a svolgere nello specchio d’acqua, nei tempi più rapidi possibili, l’indagine che toglierebbe ogni dubbio.

«Il sindaco è davvero interessato a recuperare la colonna, se è effettivamente sepolta di fronte al Molo di San Marco» conferma il capogruppo della Lista Brugnaro in Consiglio comunale Maurizio Crovato «e che sia un veneziano come Roberto Padoan a proporre un recupero importantissimo per la storia della città, è un motivo di interesse in più. L’indagine proposta per accertarne la presenza oltretutto non è invasiva e dunque contiamo che la Soprintendenza voglia autorizzarla».

Ma proprio dalla Soprintendenza archeologica arrivano conferme sulla possibile presenza del manufatto. In particolare dal dottor Luigi Fozzati, veneziano, fino a pochi mesi fa Soprintendente archeologico del Friuli Venezia Giulia e «padre» dell’archeologia subacquea in laguna, quando era in servizio per molti anni a fa. Proprio lui, diversi anni fa, aveva promosso una prima indagine archeologica preliminare con i sommozzatori del Servizio tecnico per l’archeologia subacquea del Ministero dei Beni Culturali e dei carabinieri.

«Ci eravamo mossi» ricorda Fozzati «proprio sulla base della segnalazioni di alcuni sub che coincidono con l’ipotesi di Padovan sulla possibile presenza della terza colonna. Avevamo allora svolto per una giornata indagini subacquee e con sonar a scansione nello specchio d’acqua che dalla Punta della Dogana arrivava ai Giardini della Biennale e a San Marco, davanti a Palazzo Ducale. In particolare, l’area di fronte al Molo e a Palazzo Ducale è “vergine” perché non è mai stata dragata». E i risultati di quell’indagine preliminare erano stati veramente promettenti.

«Là sotto c’è davvero di tutto» conferma Fozzati «ed è possibile che ci sia effettivamente anche la colonna perduta di Piazzetta San Marco. L’indagine aveva evidenziato la presenza di numerosi “bersagli”, come si indicano i reperti sommersi. In particolare, la presenza di un manufatto di grosse dimensioni, compatibile con l’ipotesi della presenza della colonna e quella di un relitto di imbarcazione con una prua sommersa».

Allora qualcuno, come il professor Antonio Stefanon dell’Università di Ca’ Foscari, avanzò l’ipotesi che potesse trattarsi addirittura del relitto del Bucintoro, distrutto dalle truppe francesi il 9 gennaio 1798, prima di lasciare Venezia in mano agli Austriaci. Ma potrebbe in teoria trattarsi - se sul fondo del Molo c’è davvero la terza colonna - anche del relitto dell’imbarcazione che la trasportava, e da cui precipitò in acqua. Ipotesi che potranno tradursi in fatti concreto solo dopo l’indagine proposta dal comandante Padoan. Che potrebbe svolgersi nelle ore notturne, per la durata di circa una settimana. Ma su un fatto non ci sono ormai più dubbi. Là sotto, davanti a Palazzo Ducale, c’è davvero qualcosa di importante.

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