Cerca di rubare nel palazzo della madre

Trentenne, con un complice, usa una tessera magnetica per entrare in un appartamento: l’inquilina avverte la polizia
Via Mestrina 77, Mestre.
Via Mestrina 77, Mestre.

Con un complice cerca di entrare in alcuni appartamenti del palazzo dove abita la madre, ma viene scoperto e viene arrestato. È successo nella tarda mattinata di mercoledì in un palazzo di via Mestrina 77. La sala operativa della questura riceveva la telefonata di una signora che chiedeva aiuto: due persone vestite di scuro - ha raccontato - stavano cercando di entrare nel suo appartamento. Prima aveva sentito il campanello di casa suonare tre volte, ma non attendendo nessuno e trovandosi in un’altra stanza, non era andata subito ad aprire la porta. Dopo un paio di minuti, insospettita, si avvicinava alla porta d'ingresso e, attraverso una porzione di vetro della porta stessa, scorgeva sul pianerottolo due persone vestite di scuro. Uno dei due, avvicinatosi alla porta, in legno e non blindata, dopo averla sospinta un paio di volte, inseriva, tra la porta e lo stipite, una tessera plastificata di colore grigio.

La donna rimaneva costantemente in linea con l’operatore del 113, al quale indicava ogni spostamento dei due individui. Poi ha cominciato a gridare e i due erano saliti al piano superiore e da quel momento fino all’arrivo dei poliziotti, non aveva udito né notato, salire né scendere alcuna persona. Giunti sul posto, gli agenti bloccavano l’ascensore e salivano fino all’ultimo piano per effettuare il controllo dello stabile. Al nono e ultimo piano, sul vano scale, si trovavano due persone, entrambe vestite di scuro, in seguito identificate per due cittadini veneziani, entrambi di 33 anni, che davano versioni discordanti circa la loro presenza in quell’edificio.

Così venivano perquisiti e in una tasca dei pantaloni di uno dei due c’erano due tessere per la ricarica telefonica: una delle due presentava lungo il bordo più lungo segni probabilmente causati dallo scrocco della serratura della porta d’ingresso in questione. Le tessere sono solitamente utilizzate dai ladri per aprire le porte degli appartamenti facendole scorrere lungo la battuta di chiusura fino al raggiungimento dello scrocco facendolo rientrare, per poi procedere all’apertura. Tale procedimento causa solitamente alle tessere delle piccole rotture e piegature lungo i bordi. E in effetti le due tessere rinvenute risultavano già prive della superficie grattabile.

I due dimostravano di conoscere bene il palazzo e l’abitazione presi di mira, in quanto la madre di uno dei due abita proprio lì. Visti i fatti, i due sono stati arrestati per il reato di tentato furto in abitazione in concorso.

I due trentenni venivano posti agli arresti domiciliari presso il loro domicilio, in attesa della convalida del loro arresto e del processo per direttissima.

«Chiedo naturalmente scusa alla signora, in ogni modo: stiamo cercando di recuperare il ragazzo, da tempo. Non è facile. Purtroppo era ubriaco, forse pensava di entrare in casa da me», così la mamma di uno dei due uomini arrestati, che abita nel palazzo. «Siamo molto dispiaciuti e sconvolti, non era mai capitato prima una cosa del genere, non è mai stato arrestato: mi scuso ancora con la signora e spero che possa capire».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia