Centrodestra alla resa dei conti «Forcolin, una scelta perdente»

La spietata analisi del voto a San Donà della Zaccariotto dopo la vittoria del sindaco uscente Cereser Il vicegovernatore leghista replica: l’apparentamento con Leo ci avrebbe fatto perdere consensi
MORSEGO FGAVAGNIN SAN DONA ZACCARIOTTO SINDACO SEDE E GENTE ALCENTRO DA VINCI CON I FIORI IL PADRE (?)
MORSEGO FGAVAGNIN SAN DONA ZACCARIOTTO SINDACO SEDE E GENTE ALCENTRO DA VINCI CON I FIORI IL PADRE (?)

SAN DONÀ. La resa dei conti nel centrodestra è iniziata dopo la sconfitta. E le divisioni continuano. Oliviero Leo e FI, con il resto delle civiche, hanno puntato il dito contro Gianluca Forcolin, reo di non aver trovato l’accordo nel centrodestra poi diviso al voto. E se l’è presa anche con Carlo Patera che dalla lista civica di Leo è passato a sostenere Francesca Pilla, portando via i suoi voti presi al primo turno. Patera sarà in Consiglio, ma non più per la civica di Leo.

Ma è Francesca Zaccariotto a fare l’analisi più spietata del risultato. «Dobbiamo prendere atto del voto», dice, «e che anche a San Donà come in altri Comuni del territorio la divisione del centrodestra ha fatto vincere le sinistre, e in tutti questi Comuni le trattative sono state seguite da una sola persona». Un altro riferimento a Forcolin, alle tensioni, accuse incrociate, messaggi minacciosi.

Dal coordinamento provinciale di FI è intervenuto Michele Celeghin che invita a mettere da parte le polemiche: «A San Donà la campagna elettorale è iniziata un anno prima del voto e troppi mesi spesi a discutere sul nome del candidato hanno guastato qualche rapporto personale. Io non credo ci siano state indicazioni di voto particolari per il ballottaggio ma, ora, ritengo sia il momento di uscire da questa retorica. Subito dopo il voto del primo turno abbiamo cercato la coalizione con la candidata Pilla per un apparentamento. Loro hanno preferito non farlo. Non siamo andati da altri, tutto è stato fatto alla luce del sole. Rammaricarsi è umano, perseverare è diabolico. Diciamo che è stata persa una grande occasione per cambiare la guida dell’amministrazione comunale attuale».

Forcolin riordina le idee dopo giorni convulsi: «Confermiamo le scelte fatte con Francesca Pilla, l’apparentamento rifiutato con la coalizione di Leo ci avrebbe fatto perdere voti perché si sono comportati come mercenari della politica. L’analisi del voto dimostra che anche Francesca Pilla ha aumentato di circa un migliaio il risultato. Questo significa che una parte della coalizione di Leo ha seguito il centrodestra e l’altra, circa metà, è andata con Cereser come dimostrano certe affermazioni in pubblica piazza o inviti al voto espliciti. Leo ha fatto vincere per la seconda volta il centrosinistra».

Anna Maria Babbo, che ha lasciato la compagine di Leo per appoggiare Pilla si è sfogata invece contro il sindaco Cereser: «Giudico di basso livello la serata di chiusura elettorale, il richiamo a mio fratello che, nel suo piccolo e umile servizio giornaliero, pubblica su facebook i santi del giorno, con il distinguo rispetto alla mia persona visto che abbiamo lo stesso cognome. L’intento evidente, quello cioè di denigrare la sottoscritta».

Leo ribadisce i suoi concetti di politica: «Io vivo la politica come servizio, ho sempre lasciato in Comune l’indennità, darmi del mercenario è sbagliato, e non ho dato incarichi a figli o compagne. La sola verità è che Pilla e Forcolin non hanno voluto l’apparentamento e hanno perso, quindi ne hanno la responsabilità. Per il resto, ricordiamo che l’accordo su Gianni Corradini c’era, solo Lega e Fdi non hanno firmato».

Infine Francesca Pilla tira le somme della diatriba. «La coalizione messa su da Leo», dice, «aveva poche idee chiare e tanta confusione, solo per andare contro la sottoscritta e Forcolin, riempita anche di nomi altisonanti, ma bocciati in maniera eclatante dai cittadini che non sapevano da dove venissero. I rapporti con Forcolin sono sempre stati all’insegna del reciproco rispetto».

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