Centro sorvegliato 12 nuove telecamere
MIRANO. Polemiche sulla telecamera spenta di fronte alla banca assaltata dai ladri? Il Comune annuncia l’arrivo di una dozzina di occhi elettronici nuovi. Dal prossimo anno piazza Martiri sarà davvero supersorvegliata. I dispositivi verranno installati nei prossimi mesi, con l’obiettivo di renderli operativi all’inizio del 2016. Fanno parte di un progetto più generale che riguarda la nascita del distretto del commercio di Mirano e che avrà il suo fulcro proprio in piazza, dove sono in programma diversi lavori e, tra questi, anche il potenziamento del sistema di videosorveglianza comunale.
Arriveranno 10-12 nuove telecamere, per assicurare ancor maggiore copertura alla città, grazie a una spesa di circa 62 mila euro, metà finanziati dal Comune (che comunque li anticiperà tutti), metà dalla Regione. In questi mesi si stanno definendo quali zone meritino di essere sorvegliate più di altre, ma il centro storico, cuore di quel distretto commerciale che avrà nella piazza il suo marchio distintivo, sarà sicuramente interessato.
L’annuncio, tuttavia, non basta a placare le polemiche sorte dopo il colpo al Banco San Marco di sabato, fruttato quasi 100 mila euro e soprattutto replicato appena 15 giorni dopo un primo tentativo andato a vuoto. Lo scontro a distanza tra l’ex vicesindaco, ora consigliere regionale Alberto Semenzato e il sindaco Maria Rosa Pavanello, prosegue duro: «Non so se sia incapacità, superficialità o totale noncuranza», affonda Semenzato, «il sindaco non spiega perché la telecamera del municipio non era accesa. Il dispositivo riesce a visualizzare perfettamente una targa a 700 metri e forse anche altro. Perché era spento?». Polemiche inutili e pretestuose per Pavanello, che fa notare come quello del malfunzionamento della telecamera del municipio sia un falso problema: «In piazza Martiri la videosorveglianza c’è, assicurata da più punti di ripresa, pubblici e privati», ricorda il sindaco, «proprio il caso del bancomat, usato a fini strumentali come esempio di inefficienza, rappresenta invece la prova dell’efficacia del sistema di videosorveglianza del centro cittadino. Le telecamere hanno ripreso i momenti del furto e l’auto dei banditi in fuga. Il motivo per cui non è stato possibile rintracciarli è che questi hanno applicato all’auto una targa rubata. Quindi, il reato non si poteva sventare neanche con cento telecamere».
Filippo De Gaspari
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