Centro raccolta sangue aperto di domenica

Inaugurata ieri a Marcon la nuova struttura, sede dell’Avis. Dal Ben: «Servizio per tutta l’Asl 12»

Taglio del nastro per il Centro di Raccolta Sangue realizzato a Marcon, in via della Cultura. Quando è stata posata la prima pietra, l’Avis marconese aveva promesso che in meno di un anno, la nuova struttura sarebbe stata pronta. Così è stato. È stata realizzata in tempi record grazie alla sinergia tra i volontari avisini, l’amministrazione che ha messo a disposizione il terreno, la Provincia, l’Azienda Sanitaria Locale, il gruppo di medicina di base “Medicina Insieme” dei dottori Vladimiro Artuso, Marina Favaro e Daniele Sercia, e la Banca di Credito Cooperativo di Marcon che ha creduto nella bontà del progetto, unico in Veneto, finanziando l’opera con un muto di 450.000 euro.

Ieri, nonostante la pioggia, in tanti hanno voluto essere presenti all’inaugurazione. Tra le autorità il direttore dell’Asl, Giuseppe Dal Ben, l’assessore regionale Renato Chisso, il vicepresidente della Provincia, Mario Dalla Tor, il direttore del Dipartimento Immunotrasfusionale dell’Asl 12, Giorgio Marchiori, il sindaco, Andrea Follini. A fare gli onori di casa, il presidente dell’Avis di Marcon, Vito Caputo, che ha portato avanti il progetto nonostante i tempi di crisi.

La struttura si suddivide in due aree, una socio sanitaria un'altra amministrativa. La prima, deputata alle donazioni domenicali di sangue, si compone di una sala d'attesa con front-office, 4 ambulatori, una sala prelievi, un magazzino, servizi igienici e locali di servizio, durante gli altri giorni gli spazi verranno utilizzati come ambulatori di medicina di base, mentre la sala prelievi verrà adibita a palestra-studio di fisioterapia da parte della Ulss12. La seconda area è composta da 2 uffici, un locale ristoro per il donatore e un servizio igienico. «Ce l’avete fatta grazie alla vostra determinazione e volontà», ha detto Chisso, «mi congratulo con tutti voi». «È un grande risultato», ha sottolineato il direttore Dal Ben, «importante per tutta l’Azienda ed esempio di come si può lavorare bene, in squadra. Portare qui dottori di medicina generale e servizi Usl dà l’idea di come il sistema socio sanitario deve lavorare, assieme, in forma integrata». «Questo risultato», ha precisato Antonio Breda direttore del Crat (Coordinamento regionale attività trasfusionali), «dimostra che la differenza la fanno gli uomini, questa iniziativa si inserisce nel percorso di qualità della donazione. Noi oggi stiamo eseguendo tutte le verifiche per raggiungere gli standard europei, creare centri Hub come questo per promuovere la raccolta in maniera intensiva è fondamentale».

Di seguito hanno preso la parola il presidente regionale dell’Avis, Gino Foffano e il dottor Marchiori, direttore centro trasfusionale, che ha invitato a rafforzare la raccolta del sangue.

Marta Artico

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