Centro di preghiera occupato gli islamici non aspettano più

Jesolo. In cinquanta sono entrati per pregare nello stabile di via Aquileia ancora senza agibilità È scattata la sanzione amministrativa di 300 euro. Il sindaco attende la relazione della polizia locale
Di Giovanni Cagnassi
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - CENTRO DI PREGHIERA ISLAMICA - IN ATTESA DELLE DECISIONI LUNGO VIA AQUILEIA
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - CENTRO DI PREGHIERA ISLAMICA - IN ATTESA DELLE DECISIONI LUNGO VIA AQUILEIA

JESOLO. Dopo due tentativi e le rinunce, ieri la comunità islamica è entrata nel centro culturale di via Aquileia 192. In assenza dell’agibilità è scattata la sanzione amministrativa prevista, circa 300 euro, ma soprattutto divamperanno le polemiche finora sopite dal fatto che gli islamici avevano detto di attendere il provvedimento prima di entrare. Ieri, intorno alle 13, sono entrati, in tutto una cinquantina, e hanno pregato, contravvenendo dunque alle normative urbanistiche che indicano il luogo come un centro culturale e non di preghiera, con diversa destinazione.

Saranno effettuati tutti gli accertamenti del caso e il sindaco, Valerio Zoggia, attende una relazione da parte della polizia locale. Un centro di preghiera, anche se non proprio una moschea, è contro la legge regionale che le vieta in aree centrali. La comunità non ha espresso commenti, si è limitata a entrare facendo prevalere l’ala oltranzista che non voleva mediare.

La Sinistra, che ha sempre preso le loro difese, è perplessa con Salvatore Esposito. «Speriamo che questo episodio», commenta, «frutto di una situazione che si è trascinata per troppo tempo, possa offrire l’occasione per un dibattito sui diritti civili e la libertà di culto. Resta la nostra lotta contro la legge regionale antimoschee». Proprio ieri era stata postata un’immagine curiosa su un profilo Facebook che ha scatenato le reazioni di Sinistra sul tema delle proteste delle minoranze e le occupazioni. Il fatto, l’occupazione per protesta di via Bafile da parte dell’opposizione, accaduto ai primi di giugno del 2015 per protestare contro la mancata pedonalizzazione, sta accendendo il dibattito dopo i fatti di via Aquileia. «Questo dimostra», attacca Esposito, «come a Jesolo sia possibile adottare due pesi e due misure. Il tutto in base alla nazionalità. Immaginiamo se la strada del lido fosse stata occupata, anche solo per pochi minuti, dagli islamici jesolani».

Quella sera si erano dati appuntamento vari esponenti della minoranza, tra cui Daniele Bison, Renato Martin, Christofer De Zotti. Era arrivato anche l’ex sindaco, Francesco Calzavara. Una tema caldo già lo scorso anno, quando si chiedeva con gran forza una diversa organizzazione della pedonalizzazione lungo via Bafile.

I soliti ritardi nell’istituire la zona a traffico limitato avevano comportato questa dimostrazione, ripresa in rete. Ora i manifestanti rispondono sorridendo: «Ma quali due pesi e due misure. Forse Esposito non sa distinguere tra un’occupazione e quella che era una semplice passeggiata di protesta».

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