Centro di preghiera islamico si preparano i sigilli di chiusura
JESOLO. Centro preghiera, dopo l’irruzione della comunità islamica nei locali di via Aquileia 192, si preparano i sigilli. Domani un incontro tra il sindaco, Valerio Zoggia, e il comandante della polizia locale, Claudio Vanin. Per prevenire altri ingressi non autorizzati in assenza dell’agibilità, il Comune potrebbe sequestrare l’immobile e porre fine a questa intricata vicenda che sta accendendo il dibattito al lido. A esemplificare la linea del Comune, il capogruppo di maggioranza, Alessandro Perazzolo: «Le regole devono essere rispettate da tutti, se non è consentito l’ accesso ai locali per mancanza di permessi, questi devono rimanere fuori punto e basta, finche non sarà tutto in regola».
Una linguaggio duro, a tratti estremo, per la solitamente moderata lista civica Tutti per Jesolo. Ma la battaglia è adesso stata annunciata e il sindaco non teme reazioni di sorta: «Decideremo domani, per il resto la comunità o chi altri potranno fare ciò che desiderano. Il punto dirimente è che le leggi vanno rispettate e in quei locali per il momento non c’è agibilità. Quando questa sarà rilasciata come richiesto, se vi saranno le condizioni, non si potrà pregare come vieta la legge regionale in questa area urbana».
Sinistra, con Salvatore Esposito, si schiera con la comunità e annuncia manifestazioni eclatanti. «Purtroppo qualcuno ha scelto di scavare un profondo solco tra due culture che da decenni convivono pacificamente sul suolo jesolano», dice, «le migliaia di persone di credo islamico, utilizzate come braccia indispensabili ed insostituibili nel mantenimento e nello sviluppo dell’economia locale, devono battersi per vedere riconosciuto un loro fondamentale diritto garantito dalla Costituzione. La dichiarazione rilasciata dal sindaco Zoggia giorni fa in cui lo stesso dichiara che il ventilato certificato di agibilità non dà diritto di pregare, è una occasione persa sulla strada della civile convivenza tra culture diverse. Si è scelta la rottura alla naturale collaborazione. Sullo specifico avvocati, da domani, studieranno approfonditamente il problema delle agibilità. È per tale motivo che ci riserviamo di organizzare al più presto una grande dimostrazione a Jesolo per il rispetto dei diritti civili delle persone. Contattiamo immediatamente le organizzazioni delle etnie presenti in zona affinchè, nel più breve tempo possibile, si dia vita ad una manifestazione che sia di richiamo a coloro che hanno, a nostro avviso, deciso di intraprendere una strada senza uscita. Organizzerò anche una ’’passeggiata di protesta’’ ogni domenica sera in vari punti di via Bafile. La legge», conclude Esposito».
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