Centro di medicina a Mestre, entro metà gennaio apre la nuova clinica: ecco cosa offrirà

L’amministratore delegato Vincenzo Papes: «Siamo quasi pronti, in arrivo i macchinari. Avremo 5 sale operatorie e anche un pronto soccorso»
Mitia Chiarin
La nuova clinica del Centro di Medicina, in via Fallacci a Mestre
La nuova clinica del Centro di Medicina, in via Fallacci a Mestre

Vincenzo Papes, amministratore delegato del Centro di Medicina, colosso della sanità privata da quasi 2 milioni di pazienti l’anno e un fatturato da 200 milioni di euro, annuncia la prossima apertura della nuova clinica del Centro di Medicina, in via Fallacci a Mestre, dietro l’IperLando, vicino al Terraglio. Una struttura che vale quasi 20 milioni di euro.

Ai 15 milioni della costruzione, oramai alle battute finali, si aggiungono oltre 3 milioni di euro in attrezzature. Iva esclusa.

Siete pronti, insomma.

«L’idea è di aprire la struttura entro la metà di gennaio 2025. Possibile entro il 18 gennaio. Abbiamo finito il primo e il secondo piano e il terzo piano lo stiamo ultimando. Per la fine di questo mese arrivano le attrezzature. Insomma, manca un mese e mezzo all’apertura. La nostra sarà una clinica tascabile. Un nome bello, a mio avviso, perché le cliniche tascabili sono quelle che in pratica possono fare tutto, ma sono molto concentrate. E sarà di riferimento per tutta l’area metropolitana veneziana».

Le specializzazioni?

«La cosa in più è che ci saranno cinque sale operatorie, per interventi di chirurgia ortopedica, di oculista e ci sarà un centro per la Pma (procreazione medicalmente assistita) e uno per la chirurgia refrattiva. Avremo una struttura per gastro e colonscopie. Chi ha bisogno di eseguire esami e interventi in velocità potrà rivolgersi a noi. E con il tempo faremo anche molto altro».

Le nuove sale operatorie nascono per interventi in day hospital o con degenza?

«Ci potrà anche essere degenza lunga ma per quello dobbiamo attendere le doverose autorizzazioni. Partiamo dal day surgery di massimo uno o due giorni».

E il Pronto soccorso per codici bianchi è una speranza o è davvero una realtà.

«A Mestre lo faremo. Lo stiamo già provando a Milano. Ovviamente ci vuole del tempo per aprirlo. A Milano oggi eseguiamo un primo intervento anche di tipo ortopedico. Faremo lo stesso a Mestre, con anestesisti e infermieri. Assumeremo una trentina di persone, nuovi professionisti compresi medici e si creerà un servizio interessante con benefici positivi per il territorio. Avremo dipendenti a tempo indeterminato e anche a partita Iva, per esempio per supplire i picchi di lavoro. Per la nuova radiologia servono tecnici di radiologia visto che avremo nuovi macchinari di diagnostica. Due mammografi, due risonanze, una Tac. Una bocca di fuoco importante, insomma».

La sanità pubblica si deve preoccupare, insomma.

«Ma no! Chi viene da noi lascia il posto nel pubblico per altre persone. Nella sanità c’è posto per tutti. Tra l’altro ricordo che noi già collaboriamo con il servizio sanitaria nazionale da tempo. Una parte di clinica ha convenzione con l’Ulss su radiologia e alcuni altri settori che vale circa 3,400 mila euro Poca cosa».

Gli orari si ampliano?

«Manterremo gli orari classici, dalle 7.30 di mattina alle 20. Del resto fatichiamo anche noi a trovare figure professionali, come tutti. Li troviamo, alla fine ma non è semplice come prima del Covid».

Conferma il mantenimento dell’attuale sede di viale Ancona?

«Una parte la teniamo. Faremo esami di radiologia, esami del sangue e una parte di visite specialistiche. Il grosso degli specialisti che lavorano con noi li porteremo nella nuova clinica e altri si aggiungeranno. Il sistema del Centro di Medicina è quello di avere Hub e strutture spoke. A gennaio cominciamo con i lavori a Pordenone, stiamo lavorando sui progetti di Vicenza e Verona mentre Padova la raddoppieremo. La nuova clinica di Mestre sarà l’hub, i servizi spoke sono quelli di Mirano, Marcon, Preganziol. Quella di Mestre sarà la più grande clinica privata del Veneto. Padova la porteremo a 14 mila metri quadri ma sarà totalmente convenzionata. Mestre è invece totalmente privata tranne la convenzione in essere sulla radiologia e poco altro».

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