Centro commerciali aperti: "Basta, siamo pronti a lottare"

 

È stata proprio la direzione di quest'ultimo, a rompere gli indugi e comunicare ai dipendenti e alle rsu, la sua intenzione di rimanere aperta il 26 dicembre e il primo gennaio, una decisione destinata a suscitare una coda di polemiche. «Intanto», spiega Boris Brichese della Filcams, «ricordo che i dipendenti di Carrefour sono in solidarietà, e la catena sta incentivando i lavoratori bloccando la solidarietà nel periodo natalizio, il che fa quanto meno da pensare. Abbiamo tutte le intenzioni di sollecitare il sindaco, contattandolo a stretto giro, perché prenda posizione». 

 

Prosegue: «Il punto, però, è un altro. Scelte come queste, non devono essere lasciate in capo ai sindaci, ai comuni, al territorio, ma devono essere guidate dalla Regione. Serve un tavolo comune, un accordo che veda tutti i centri chiusi in alcune date, anche perché non è possibile che a Mestre il sindaco intervenga e i centri rimangano chiusi, mentre a Portogruaro aprano. Quella di Carrefour è una provocazione, ma si tratta di una direttiva che viene dall'alto e la preoccupazione è che lo stesso accada a Marcon, dove i lavoratori attendono risposte».

 

 «A Marcon», interviene Roberta Gatto Filcams Cgil, «i dipendenti sono tenuti all’oscuro, ancora non sanno nulla, chiedono e non ricevono risposte. È comunque, quella di Carrefour, una scelta unilaterale che non va bene: ricordiamo che da sette anni, nonostante la strategia politica di tenere sempre aperto, la catena ricorre agli ammortizzatori sociali. Da lunedì al giovedì all'interno del Carrefour di Marcon si può pattinare».

 

Il flusso si concentra in altri giorni, ma si tratta solo, come ricordato da più parti, di spalmare le vendite su sette giorni. Conclude: «In ogni caso, se la decisione di aprire sarà confermata, ci opporremo con forza sicuramente».

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA