Centro antiviolenza Hanno chiesto aiuto 35 donne in un anno
MIRANO. In un anno, sono 35 le donne che si sono rivolte allo Sportello antiviolenza “Sonia Iside” di Noale che coinvolge tutto il Miranese. Un numero molto alto, tre al mese, ma non tiene conto di tutte le donne che non denunciano, altrimenti si parlerebbe di altri dati. Il servizio, all’interno del vecchio ospedale nel padiglione Ferrante, è stato aperto a maggio dello scorso anno e ci lavorano due psicologhe e altrettante legali, oltre ad altre figure a seconda delle esigenze. Sin da subito si offre un primo supporto telefonico e, in base alla situazione e alla richiesta della vittima, si fissa un appuntamento.
Per ora, sono arrivate solo donne italiane, eccetto due straniere, una romena e una bengalese, e la fascia d’età prevalente va dai 35 ai 50 anni. C’è chi denuncia subito, alla prima alzata di mano dell’aggressore, altre aspettano un po’ di più. E qui entrano in gioco altri fattori, secondo le responsabili del centro: non è per masochismo che si aspetta ma perché sono ingabbiate in una relazione difficile da cui uscire, pensano che nessuno possa credere al loro racconto o, in modo più banale, hanno paura. La conseguenza più immediata è la perdita dell’autostima, avvertono di non poter decidere della propria vita. Non c’è un profilo specifico di donna che denuncia e, in genere, la violenza è trasversale e non conosce differenze.
Chi arriva allo Sportello ammette ciò che le sta accadendo e fa un primo, enorme, passo per chiedere aiuto. Proprio in quel momento è importante che ci sia un servizio pronto ad accoglierla e a non rendere vano il suo sforzo. Una volta capita la situazione, entrano in campo anche gli altri servizi del territorio, consultori, forze dell’ordine, ospedali, servizi sociali dei Comuni e via dicendo. L’obiettivo principale è far riacquisire fiducia, autostima, capacità decisionale, autonomia. Lo sportello, oltre a garantire una consulenza legale, permette di entrare in un gruppo di auto-aiuto per poter condividere le esperienze con le altre donne e contrastare il senso di isolamento.
Nei giorni scorsi, è arrivata la notizia di un contributo della Regione da 25 mila euro, che permetterà di migliorare e ampliare il servizio. All’inizio, le attività dello sportello sono state finanziate dalla cooperativa Iside e questo ha permesso di entrare nella mappatura veneta dei centri antiviolenza. Ora i soldi potrebbero servire ad aiutare molte altri più vittime. È possibile contattare i responsabili il lunedì e il martedì dalle 10 alle 14 e il giovedì dalle 14 alle 18 (349-2420066).
Alessandro Ragazzo
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