Centri estivi al via: più bambini iscritti ma meno servizi
MESTRE. Premiati da una maggiore partecipazione di bambini, quasi 500 quest'anno, informa la direzione dei Servizi educativi del Comune. Ma anche al centro di qualche, immancabile, polemica per il ritardo nella informazione alle famiglie visto che ad aprile era partita l'organizzazione ma le assegnazioni finali alle associazioni chiamate a gestire quest'anno i centri estivi sono diventate definitive solo a metà giugno. Per informare e raccogliere prenotazioni si è dovuto letteralmente correre. Tanto che qualche associazione non è riuscita ad organizzare tutti i centri estivi previsti. E più di una famiglia, nel dubbio, ha prenotato dai privati, arrivando anche a pagare 500 euro per due settimane di ospitalità del figlio.
Da lunedì scorso sono partiti i centri estivi per bambini, servizi sempre più fondamentali per le famiglie veneziane e che hanno una lunghissima tradizione di giochi ed educazione per i ragazzi che restano in città. Il numero di adesioni sale perché tanti genitori lavorano tutta l'estate e questi servizi di gioco ed educazione sono oramai fondamentali.
A Marghera l'associazione Abc Marghera ha dovuto correre ma la Municipalità ha messo a disposizione i tavoli del municipio e ha inviato mail a destra e manca, e così l'informazione c'è stata e i numeri della partecipazione lo confermano. «Abbiamo già 75 bambini alla Grimani, 40 alla Capuozzo e 50 alla Fratelli Bandiera e il prossimo turno abbiamo numeri più alti. Anche se abbiamo faticato con la pubblicità dei centri, alla fine siamo soddisfatti», dice Maurizio Baroni.
Meno contenti, invece, all'associazione Genitori Quartiere Piave 1866 che ha 36 anni di esperienza nei centri estivi ma che non è riuscita quest'anno a garantirli al Lido di Venezia e Murano, oltre che alla "Piccolo principe" e alla "Da Vinci" di Mestre. Attivi quelli della scuola Gori di Zelarino e della Vecellio di Mestre oltre alla Valeri di Venezia, con gruppi di 25 iscritti con 3 operatori per ogni centro estivo aperto ai bimbi più piccoli. Anche qui tanta la difficoltà per informare famiglie e raccogliere adesioni, visti i tempi stretti. A
Chirignago-Zelarino operano invece l'associazione Arcobaleno e la polisportiva Aquilone. Costi uguali per tutti: 110 euro per 15 giorni a tempo pieno; 60 euro per la settimana a tempo pieno; soluzioni anche a tempo parziale e quote per bimbi fuori Comune (220 euro per due settimane) o per i fratelli (200 euro). Tariffa mensa fissata a 4 euro per la scuola dell'infanzia e 4,25 euro per il giornaliero. I siti internet delle Municipalità promuovono ancora tutte le informazioni per le famiglie che vogliono iscrivere i figli ai moduli, se ci sono posti liberi.
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